Più di 7600 casertani hanno ricevuto l’sms dell’Inps che avvisa della sospensione del reddito di cittadinanza. La famiglia residente in Campania rappresenta un quarto delle 169.000 famiglie che hanno ricevuto questo messaggio la scorsa settimana, che segnala l’ultimo assegno della prestazione a seguito della riforma del governo Meloni. La provincia di Napoli è in testa alla classifica con 21.507 famiglie che hanno ricevuto il messaggio di sospensione, seguita da Caserta con 7.635, Salerno con 4.806, Avellino con 1.669 e Benevento con 1.153.
Roberto Battaglia, un imprenditore di Caserta minacciato dalla camorra, è d’accordo con la decisione del governo. Prima del reddito di cittadinanza c’erano aiuti, chiamati in un altro modo, ma c’erano. Dopo il reddito di cittadinanza continueranno ad esserci, ma si augura che siano disponibili solo per chi ne ha realmente bisogno. Secondo Battaglia, sospendere una misura che ha permesso a molti di imbrogliare, incassando sussidi nonostante lavorassero in nero, è una buona decisione.
Battaglia, diventato testimone di giustizia dopo aver denunciato la camorra per estorsione nel 2008, afferma che si sta creando una situazione paradossale in cui la colpa viene sempre attribuita al governo, indipendentemente dal caldo o dal freddo. Lo Stato non ha mai abbandonato nessuno e non lo farà. È giusto che l’aiuto vada a chi lo merita e che coloro che hanno la possibilità di lavorare non imbrogliano incassando un reddito che non gli spetta, ma danno la possibilità a chi ne ha bisogno di beneficiarne.
Roberto Battaglia è diventato un simbolo di coraggio e giustizia dopo aver denunciato la camorra per estorsione nel 2008. Attualmente vive a Roma e ha aperto cinque attività, ma sembra che come imprenditore abbia adottato comportamenti che, se confermati, potrebbero oscurare la sua immagine di uomo rispettoso della legge. Nonostante ciò, Battaglia è ancora considerato un simbolo di giustizia che non si piega alla camorra.