Nuovi episodi di violenza nel carcere di Salerno hanno messo in luce le criticità del sistema penitenziario italiano. Secondo Orlando Scocca, rappresentante della FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria, tre eventi in tre giorni hanno messo sotto stress l’intero penitenziario. Il primo episodio è avvenuto il 29 luglio, quando due detenuti sono riusciti a sfondare il muro della loro cella, rimanendo però bloccati dal cancello posto all’inizio della sezione detentiva grazie all’intervento del personale di sorveglianza. Il giorno successivo, gli stessi due detenuti hanno devastato un’altra cella, danneggiando il mobilio e allagando il locale. Infine, il 31 luglio, un detenuto con problemi psichici ha aggredito un poliziotto penitenziario e un medico, dopo essersi procurato un taglio al braccio precedentemente suturato.

Mirko Manna della FP CGIL Nazionale ha sottolineato come il carcere di Salerno sia sovraffollato al 130% e presenti una carenza di personale di Polizia Penitenziaria inferiore alla media nazionale. Nonostante ciò, il carcere si regge grazie alla professionalità del personale e all’impegno del Comandante di Reparto nel garantire la sicurezza dell’istituto. Tuttavia, si attende ancora la circolare del DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) che dovrebbe chiarire le modalità di intervento durante le aggressioni e le sommosse, così come l’arrivo di piani straordinari di assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria e la distribuzione del vestiario promesso.

È evidente che il sistema penitenziario italiano necessiti di una revisione e di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni competenti. È fondamentale garantire la sicurezza all’interno dei penitenziari, sia per il personale che per i detenuti, al fine di evitare episodi di violenza come quelli verificatisi nel carcere di Salerno. Inoltre, è necessario avviare un dialogo sul nuovo contratto per il personale penitenziario, in modo da riconoscere e valorizzare il lavoro svolto da questi professionisti che operano in condizioni spesso difficili e pericolose. Solo attraverso un impegno concreto e una collaborazione tra le varie istituzioni coinvolte si potranno trovare soluzioni efficaci per migliorare il sistema penitenziario italiano.

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