Preso il “basista” della rapina costata la vita all’imprenditore Pasquale Guarino, ucciso nella sua azienda agricola a San Tammaro nel settembre del 2015. Si tratta di un 39enne di nazionalità albanese, arrestato dai carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale sammaritano su richiesta della Procura. L’indagato dovrà rispondere di omicidio in concorso, rapina e tentata rapina.
Le indagini, dirette dalla Procura ed effettuate dalla sezione operativa della compagnia dell’Arma, hanno fatto luce sul ruolo del 39enne che, da dipendente della vittima, avrebbe fornito agli altri complici informazioni sugli spostamenti e sulle abitudini di Guarino e non solo. L’indagato avrebbe svelato ai complici la presenza di una cospicua somma di denaro nell’azienda. Era stato lui stesso a ritirarla poco prima al mercato ortofrutticolo di Maddaloni. Le intercettazioni telefoniche, i tabulati, le immagini di alcune telecamere presenti in zona ma anche le dichiarazioni rese da alcune persone informate sui fatti hanno fatto luce sul ruolo dell’indagato, ora finito in carcere.
Guarino fu assassinato nel tentativo di difendersi dall’aggressione da parte di tre persone che, armate con coltello e pistola, avevano cercato di rapinare il denaro presente nell’azienda agricola di San Tammaro, in località Savignano. L’imprenditore agricolo, insieme ai suoi dipendenti, reagì al tentativo di rapina. I banditi vennero messi in fuga inseguiti dalle vittime del raid. Guarino ne raggiunse uno che esplose due colpi di pistola che non lasciarono scampo all’imprenditore che morì qualche ora dopo in ospedale.