Roland Turshilla, un albanese di 40 anni, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato in concorso, rapina aggravata in concorso e tentata rapina aggravata in concorso nell’omicidio dell’imprenditore agricolo Pasquale Guarino avvenuto nel 2015. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia locale, in seguito all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura della Repubblica.
L’omicidio di Guarino è avvenuto il 23 settembre 2015 a Santa Maria Capua Vetere, quando un gruppo di almeno tre persone ha cercato di rapinarlo e, di fronte alla sua resistenza, lo ha colpito con due colpi d’arma da fuoco, causandone la morte. L’indagine condotta dalla sezione operativa dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere ha permesso di ricostruire la complessa vicenda grazie all’analisi delle intercettazioni telefoniche, delle immagini delle telecamere di sorveglianza, dei tabulati telefonici e delle testimonianze di persone informate sui fatti.
Secondo le indagini, Roland Turshilla, che all’epoca dei fatti lavorava per Guarino, avrebbe fornito informazioni cruciali ad altri complici sulle abitudini e gli spostamenti dell’imprenditore per permettere loro di rapinarlo di una cospicua somma di denaro che Guarino aveva incassato al mercato ortofrutticolo di Maddaloni. Il suo ruolo nell’omicidio sarebbe stato quello di “basista”, sfruttando il suo rapporto di impiego con la vittima.
Va ricordato che per questo omicidio, il 18 maggio 2020, un altro albanese di nome Argit Turshilla, cugino di Roland, è stato condannato a 23 anni di reclusione dalla Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Un terzo albanese, anche lui dipendente di Guarino come Roland, sarebbe attualmente all’estero. La svolta nelle indagini e l’arresto di Roland Turshilla rappresentano un importante passo avanti nella ricerca della verità e nella giustizia per l’omicidio di Pasquale Guarino.