L’ametista è una pietra preziosa trasparente di colore viola. Il suo nome deriva dal greco “ametustos”, che significa “anti-inebriante”, poiché si credeva che avesse proprietà curative contro gli effetti dell’alcool. Nell’antica Roma, era consuetudine bere vino in coppe di cristallo quando l’ospite portava la sua alle labbra. Tuttavia, l’ospite stesso beveva solo acqua da un calice di ametista, il cui colore viola dava l’illusione che fosse vino. In questo modo, poteva rimanere sobrio mentre gli altri si ubriacavano.

I cristalli di ametista si trovano principalmente nelle rocce ignee. Secondo la mitologia, Dioniso, il Dio del vino, cercò di sedurre la ninfa Amethis, ma Diana la trasformò in una gemma per proteggerla. Tuttavia, Dioniso le diede il colore del vino e le infuse la virtù di combattere gli effetti nocivi dell’alcool.

Nell’antica Roma, le donne indossavano l’ametista per mostrare la loro virtù e moderazione. La pietra promuove l’amore puro tra gli amanti e favorisce l’intelletto. Si dice che anticamente venisse posizionata sull’ombelico per aumentare l’astuzia e che abbia il potere di allontanare la paura. Se posta sotto il cuscino, stimola sogni profetici.

Nel Medioevo, l’ametista era considerata una pietra protettiva e guariva malattie come la gotta, le nevralgie e le tachicardie. Tuttavia, veniva sconsigliata alle persone depresse poiché poteva indurre malinconia.

Nella moderna cromoterapia, il colore viola è considerato un potente agente calmante. L’ametista, come il topazio o l’acquamarina, è spesso utilizzata in gioielleria per soddisfare il gusto ed esprimere eleganza. I gioielli non sono solo un investimento, ma un modo per comunicare la passione per l’indossare qualcosa che ci rappresenti e dia vita ai nostri sogni.

Come diceva Oscar Wilde: “Il miglior modo per sfuggire alle tentazioni è quello di cedere ad esse”.

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