Truffa all’Inps: marittimi incassano indebitamente oltre 120mila euro
Un gruppo di marittimi avrebbe incassato indebitamente oltre 120mila euro dall’Inps per indennità di malattia e disoccupazione, con la complicità di alcuni comandanti. È quanto hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza del gruppo di Torre Annunziata e della compagnia di Massa Lubrense. L’indagine è partita da un accertamento fiscale nei confronti di un imprenditore della penisola sorrentina che risultava anche dipendente di una società armatoriale di Torre del Greco.
Gli investigatori hanno incrociato alcuni dati e hanno scoperto che l’imprenditore risultava imbarcato all’estero in malattia, mentre eseguiva alcune operazioni in banca a Sorrento nello stesso giorno. Da qui sono partiti gli approfondimenti che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 17 persone, accusate di truffa e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale.
Ieri mattina, i finanzieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo e un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di esercitare la professione legata all’iscrizione nell’Albo della Gente di Mare. Le misure sono state emesse dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura locale nei confronti di tre marittimi e di tre comandanti di motonavi dipendenti di società di navigazione italiane.
Le indagini hanno coinvolto quattro società proprietarie di sei motonavi, per le quali lavorano 14 comandanti. Proprio questi ultimi avrebbero attestato falsamente l’imbarco e lo sbarco all’estero di marittimi che in realtà non si sarebbero mai imbarcati, consentendo loro di percepire indebitamente l’indennità di malattia o di disoccupazione. Le società coinvolte operano principalmente in acque straniere, ma fanno tutte capo a un gruppo armatoriale di Torre del Greco.
Le indagini sono state complesse e hanno coinvolto diverse attività investigative, come appostamenti, acquisizione di registrazioni di videosorveglianza, analisi di documentazione e indagini bancarie. È emerso che gli imbarchi all’estero dei marittimi erano totalmente fittizi. Durante il periodo in cui risultavano imbarcati, erano in realtà in malattia, come certificato dai comandanti. In questo modo, riuscivano a incassare l’indennità dell’Inps fino al finto sbarco che permetteva loro di percepire la successiva disoccupazione.
Tra il 2017 e il 2021, i marittimi avrebbero percepito complessivamente poco più di 120mila euro senza averne diritto. Durante le indagini sono emerse anche altre irregolarità, come il fatto che alcuni marittimi erano stati controllati sul territorio italiano mentre risultavano all’estero. Inoltre, alcuni di loro non avevano mai richiesto il rilascio del passaporto e sui loro passaporti non risultavano i timbri di ingresso nei Paesi esteri.
L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza ha permesso di smascherare questa truffa ai danni dell’Inps e di mettere sotto accusa i responsabili. Ora spetterà alla giustizia fare luce su questa vicenda e punire coloro che hanno abusato del sistema per ottenere indebitamente denaro pubblico.