Indagine sulle card vaccinali in Campania: milioni di tessere mai distribuite
L’inchiesta condotta dai pubblici ministeri della Corte dei Conti sulla questione delle card vaccinali in Campania continua, coinvolgendo il presidente De Luca e 5 membri dell’Unità di crisi. Gli investigatori stanno cercando di stabilire il numero di tessere distribuite e quelle rimaste in magazzino durante il periodo del Covid-19.
Sembra che siano state ordinate in totale 2,8 milioni di card alla ditta Ermes di Bologna. I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria, guidati dal colonnello Paolo Consiglio, hanno iniziato a cercarle nei distretti asl della Campania.
Dai documenti dell’indagine emerge, ad esempio, che alla Napoli 3 Sud non erano state distribuite 350 mila card, mentre ad Avellino ne sono state trovate 23 mila in un magazzino. L’Asl irpina ne aveva ricevuto 280 mila: 98 mila sarebbero finite nei centri vaccinali e 156 mila ai Comuni.
Mauro Ferrara, ex direttore di Soresa, avrebbe riferito ai pubblici ministeri di aver cercato di mettere in guardia la società dall’acquisto delle card, sollevando il problema della sovrapponibilità dello strumento con il Green pass che stavamo acquisendo.
Secondo gli inquirenti, quasi l’80% delle card non è mai stato consegnato a causa delle restrizioni vigenti in quel periodo, che non hanno permesso di raggiungere tutti i cittadini. L’ipotesi di danno erariale ammonta a 3,7 milioni di euro. Secondo i pm contabili Davide Vitale e Mauro Senatore, si tratta di uno spreco, considerando che le tessere della Regione sono entrate in circolazione quando era già in vigore il Green pass a livello nazionale. Inoltre, secondo gli stessi pubblici ministeri che indagano sulla vicenda, la card regionale è stata adottata mentre il green pass nazionale stava entrando in vigore, rendendola di fatto inutile.