Una serie di rapine è stata messa a segno nell’hinterland a nord di Napoli la sera del 9 febbraio scorso. Undici colpi in meno di tre ore, seguiti da altri quattordici tentativi e consumati tra il 7 e il 28 gennaio e uno il 10 febbraio. La banda agiva con estrema rapidità e freddezza, arrivando e fuggendo su un SUV di grossa cilindrata rubato. I quattro membri della banda, tutti arrestati, utilizzavano passamontagna e cappuccio per coprire il volto e impugnavano pistole e fucili per minacciare i titolari e i dipendenti dei locali colpiti. Il bottino totale delle rapine ammonta a diverse migliaia di euro. I quattro arrestati, considerati il nucleo fisso della banda, sono stati sottoposti a custodia cautelare in carcere, mentre un quinto indagato è agli arresti domiciliari. Tra i membri della banda c’è anche un minorenne, nei confronti del quale si stanno svolgendo indagini separate. Le indagini hanno rivelato che le emoticon venivano utilizzate per memorizzare i contatti dei complici della banda. La svolta nelle indagini è avvenuta grazie alle immagini della videosorveglianza che hanno permesso di individuare alcuni dettagli dell’abbigliamento dei rapinatori.

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