Mohamed, un bambino migrante di origine ivoriana, si appresta a compiere due anni e nei suoi occhi si legge già tanto, nonostante la sua tenerezza e la sua ingenuità da bambino. Giunto a Salerno su una nave di migranti senza essere accompagnato dai genitori, Mohamed potrà finalmente riabbracciare sua madre e suo padre prima di spegnere le due candeline sulla sua torta di compleanno. Dopo giorni di tensione e richieste, ieri pomeriggio l’assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno, Paola De Roberto, ha annunciato una svolta: “È arrivata la notizia che tutti aspettavamo e che rende questo Ferragosto più degno di essere festeggiato. Mohamed ha ora una speranza in più di poter riabbracciare presto i suoi genitori”. Il Tribunale dei minori di Napoli ha infatti nominato il tutore legale del bambino e autorizzato il test del DNA. Ripercorrendo la storia, la notizia si trasforma presto in gioia: il piccolo era giunto da solo in città il 25 giugno a bordo della nave “Aita Mari” insieme ad altri 172 migranti. Il bambino era arrivato in Libia con sua madre, che però, al momento dell’imbarco, si trovava sulla spiaggia e, a causa delle difficoltà nel salire a bordo di una barca improvvisata, aveva affidato il bambino a una donna che era già salita a bordo. Purtroppo, un blitz della Guardia costiera libica aveva costretto gli scafisti a partire in fretta e a fuggire, lasciando a terra alcuni migranti, tra cui la madre di Mohamed. Da quel momento, il piccolo è stato affidato all’ente di via Roma e sono iniziate le ricerche dei genitori, che inizialmente sembravano essere scomparsi nel nulla. Da qui sono iniziate le procedure burocratiche, che sono state lunghe, faticose e complesse. Il caso del piccolo Mohamed è stato segnalato al ministro Piantedosi dal socialista Enzo Maraio, che ha chiesto un intervento immediato per permettere al bambino di riunirsi con i suoi genitori, che nel frattempo si trovano in due diversi centri di accoglienza a Brescia e Perugia. Maraio ha sottolineato l’importanza di agire rapidamente quando si tratta del destino di un bambino di due anni: “Il buon senso deve essere più veloce delle norme. Mohamed deve tornare tra le braccia dei suoi genitori e devono continuare i controlli”. Dal Palazzo di Città arriva la gratitudine per coloro che si sono impegnati per questo felice epilogo: “Un sentito ringraziamento al Prefetto di Salerno, Francesco Russo, per il suo determinante contributo a questo risultato – ha scritto l’assessore De Roberto – e grazie alle Prefetture di Brescia e Perugia e a tutti coloro che hanno reso possibile la riunificazione dei genitori, offrendo a questa famiglia un’opportunità per il futuro. Grazie anche al grande senso di umanità e professionalità del Settore Politiche Sociali del Comune di Salerno e al supporto di Loredana Paglionico, mediatrice culturale, che hanno lavorato per ottenere questo risultato. Ora non ci resta che sperare che Mohamed possa tornare definitivamente tra le braccia dei suoi genitori il prima possibile: la loro vita è già stata abbastanza difficile”.

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