Procida è un’isola che si trova al largo delle coste di Napoli e recentemente è stata scossa da un grave problema: il consumo e lo spaccio di droga. Grazie all’intervento dei Carabinieri, è stato smantellato un giro di spaccio di dimensioni notevoli, con il sequestro di quasi un chilo di sostanze stupefacenti, tra cui una parte significativa di cocaina. Questa operazione è stata meritoria e ha portato risultati soddisfacenti per l’ordine pubblico.
Purtroppo, la droga continua a fare vittime sull’isola. Recentemente si è verificata un’altra tragedia che ha coinvolto un giovane isolano, probabilmente a causa delle sue abitudini di vita sbagliate. È preoccupante notare che, di fronte a questi fatti, i social network rimangono silenziosi e la società civile sembra assente.
È importante ricordare che LA DROGA UCCIDE! E allora, perché c’è un silenzio su questo tema? Il problema della droga non può essere affrontato solo come una questione di ordine pubblico. Le forze dell’ordine stanno facendo la loro parte, ma la droga è un problema che riguarda l’intera società e non può essere lasciato solo agli uomini in divisa.
Per sconfiggere questo mostro, dobbiamo avere il coraggio di guardarlo in faccia. È necessario che la società prenda coscienza di questo problema e si assuma la responsabilità di affrontarlo. Purtroppo, la politica sembra aver concordato un silenzio bipartisan su questo tema, la scuola è poco presente e le famiglie spesso preferiscono non vedere o si accorgono del problema solo quando è troppo tardi. La società civile e la cultura dell’isola sembrano essere vittime dell’estetica del politicamente corretto, che non permette di affrontare in modo serio e completo i problemi.
I giovani di Procida vivono le stesse angosce dei giovani di oggi, forse accentuate dall’isolamento e da un ambiente più chiuso. Se non riusciamo a comprendere queste cose, sarà difficile costruire un futuro per i nostri giovani, che già pensano di andarsene dall’isola e quindi sono più inclini a cercare scorciatoie per affrontare il disagio esistenziale e sociale. Il silenzio su questo tema è profondamente sbagliato.
La dimensione del fenomeno della droga è allarmante e coinvolge molti procidani di diverse età, professioni e attitudini. Non si tratta di condannare i consumatori, ma se fosse vero che esiste una lista con i nomi dei consumatori e le quantità acquistate, sarebbe un duro colpo per la società “ben pettinata” che qualcuno vuole far credere che esista.
È necessario un sussulto di dignità e responsabilità. Nessuno di noi può ritenersi esente da questo problema. Per riprendere il controllo della nostra storia, dobbiamo coinvolgere i giovani e smettere di essere ciechi di fronte a questa realtà. È ora di smettere con le ipocrisie e le convenienze e prendere in mano il nostro futuro.