“Il commento del legale Giovanni De Gennaro sulla tragedia di Anna Scala”
La tragedia di Anna Scala, uccisa a coltellate dal suo ex Salvatore Ferraiuolo lo scorso 17 agosto a Piano di Sorrento, ha suscitato grande indignazione e rabbia. Il legale della famiglia, Giovanni De Gennaro, ha espresso il suo profondo dispiacere per quanto accaduto e ha sottolineato che tutti i segnali precursori erano presenti e che era chiaro che la vita di Anna era in pericolo. Nonostante ciò, nulla è stato fatto per impedire a quell’uomo di ucciderla.
De Gennaro, che è anche legato da vincoli di parentela con la famiglia di Anna, ha affermato che una misura cautelare, anche solo un braccialetto, avrebbe potuto evitare questa tragedia. Ha sottolineato che le minacce avevano spinto Anna a ritirare le denunce, ma in quel momento l’attenzione degli inquirenti avrebbe dovuto acuirsi. Secondo l’avvocato, c’è qualcosa da fare e da rettificare nella gestione del cosiddetto “codice rosso”. Le sezioni delle Procure che si occupano di questa emergenza nazionale devono essere potenziate e deve essere data maggiore discrezionalità a chi indaga e a chi è sul territorio.
De Gennaro ha rivelato che Anna aveva deciso di vivere la sua vita normalmente nonostante i consigli dei fratelli, che le chiedevano di essere più cauta. Evitava i luoghi isolati, ma purtroppo non è stato sufficiente.
Salvatore Ferraiuolo, davanti al gip, è apparso profondamente dispiaciuto per quanto accaduto. Ha fatto dichiarazioni confessorie, ma ha anche detto che l’evento non era in sé. Queste sono le parole dell’avvocato Gabriele Cimmino, che difende Ferraiuolo insieme al collega Roberto Civita. Secondo Cimmino, il movente dell’omicidio era di natura passionale. L’uomo non aveva accettato la decisione di Anna di interrompere il rapporto ed era stato denunciato due volte per le sue reazioni violente.
Inoltre, emerge che Anna era stata aggredita in spiaggia 24 giorni prima dell’omicidio. Ferraiuolo l’aveva insultata e colpita al volto con un pugno, causandole diverse lesioni. Questo episodio era stato denunciato dalla donna alla stazione dei carabinieri, così come gli abituali episodi di maltrattamenti messi in atto da Ferraiuolo. Anche in passato, l’uomo aveva colpito un’amica di Anna, causandole ferite.
Tutti questi segnali di pericolo erano stati denunciati, ma purtroppo non è stato fatto abbastanza per proteggere Anna. Secondo il pm di Torre Annunziata Federico Nesso e il Procuratore Nunzio Fragliasso, Ferraiuolo aveva agito con premeditazione, munito di un coltello, aspettando Anna per un’ora prima di colpirla.
Questa tragedia ha scosso profondamente la comunità e ha sollevato importanti questioni sulla gestione dei casi di violenza di genere. È necessario agire con urgenza per prevenire futuri episodi simili. La protezione delle vittime deve essere una priorità assoluta e devono essere messe in atto misure efficaci per evitare che tragedie come questa si ripetano.