Pioggia di multe per l’accesso alla Ztl del centro storico di Avellino e la polizia urbana difende la correttezza del posizionamento della telecamera che rileva le targhe e l’organizzazione della segnalazione. In sostanza il fatto che centinaia e centinaia di multe siano elevate a causa di una non chiara sistemazione dei segnali non sarebbe indice di un problema.

Intanto le contravvenzioni non risparmiano nemmeno chi è in possesso del pass disabili. E le persone diversamente abili sono pure impossibilitate a contestare. Al comando della Municipale di via Tedesco, infatti, mancherebbe un ascensore per accedere all’ufficio preposto, collocato al primo piano. La denuncia arriva dalla signora Lucia (che preferisce usare un nome di fantasia), a cui l’altro ieri è stato negato il diritto di presentare la pratica di contestazione, secondo le corrette modalità, perché non poteva salire le scale autonomamente.

Qualche giorno fa la donna si è vista recapitare a casa una multa da quasi cento euro per aver oltrepassato, con la propria automobile, un varco della Ztl. La signora, in possesso del contrassegno che certifica il suo diritto al passaggio, giovedì pomeriggio si è recata al comando dei vigili urbani per chiarire la questione. Lì ha trovato una gran folla di persone: lo sportello dedicato alle multe è aperto solo due volte a settimana e per mezza giornata. Lucia, scoprendo di doversi recare al primo piano, ha chiesto alla portineria di utilizzare l’ascensore. Alla donna è stato detto che nell’edificio non c’è nessun ascensore.

Ma non finisce qui. Infatti, secondo gli addetti, Lucia, già provata fisicamente da ore di attesa, sarebbe dovuta andare in coda alla fila, le è stato comunicato, perdendo quindi il proprio turno, per attendere il disbrigo delle pratiche di tutti i presenti e anche di quelli che stavano arrivando nel frattempo. Solamente alla fine, quando gli altri utenti avessero terminato, l’impiegata dell’ufficio l’avrebbe raggiunta al piano terra. Lei, sentendosi umiliata da quanto stava accadendo, ha comunque deciso di seguire le indicazioni pur di evitare la salata ammenda. Tuttavia, trascorso altro tempo, il suo fisico non ha retto e Lucia ha deciso a malincuore di tornare a casa portando con sé il verbale, che dovrà comunque pagare. «Mi sono sentita mortificata – spiega – Non volevo un trattamento preferenziale, ma semplicemente aspettare il mio turno e avanzare una richiesta che mi spetta. Come tutti».

La polizia urbana di Avellino intanto chiarisce che «Risulta del tutto non veritiera l’affermazione in base alla quale la telecamera al varco di Via L. Amabile “sia piazzata 50 metri prima dell’accesso vero e proprio”, atteso che, come facilmente verificabile, la stessa è collocata dopo il pannello e proiettata a distanza di diversi metri dallo stesso, per cui la lettura del numero di targa avviene soltanto quando il veicolo ha già di gran lunga impegnato il tratto di strada ricompreso nella Ztl». Inoltre la polizia urbana aggiunge che «In tutte le Ztl non è prevista in alcun modo la presenza di transenne o di personale ai varchi, come invece è stato fatto nel solo periodo di pre-esercizio dell’anno scorso, evidenziando, per l’appunto, che trattasi di una Ztl già operativa da un anno e ben conosciuta dagli utenti della strada».

In sostanza i vigili confermano quanto rilevato dal Mattino: la Ztl del centro storico, su via Oblate, comincia in realtà a via Luigi Amabile. Ed è esattamente quanto scritto dal giornale, sono i cittadini a lamentare che la telecamera così posizionata è di difficile individuazione e lo testimonia il gran numero di multe elevate e contestate dagli utenti in questi giorni. L’obbiettivo dell’amministrazione è tenere l’area a traffico limitato, non di far cassa con le multe, una segnaletica più evidente non costerebbe nulla.

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