“Stop alle ambulanze” – l’ospedale Frangipane di Ariano Irpino è in crisi. Il pronto soccorso è completamente saturo, come confermato da un dirigente medico che ha inviato una comunicazione alla Centrale operativa del 118 di Avellino. La situazione è definita come una condizione di sovraffollamento, con tutte le barelle occupate e diversi pazienti in attesa di essere visitati al triage. Di conseguenza, l’ospedale di Ariano Irpino ha richiesto alla Centrale operativa del 118 di dirottare le ambulanze verso altri presidi sanitari della provincia di Avellino o di Sant’Angelo dei Lombardi, a seconda della gravità della patologia.
Questa situazione di sovraffollamento non è nuova e viene riscontrata anche presso l’Azienda ospedaliera Moscati di Avellino, come segnalato più volte dal giornale Il Mattino. Anche presso questa struttura, nella giornata di ieri, c’erano circa cinquanta pazienti in attesa di essere visitati al pronto soccorso e almeno una decina di pazienti già in carico.
Tornando ad Ariano Irpino, è probabile che il sovraffollamento sia coinciso con l’arrivo di una nuova ondata di calore che sta colpendo la provincia di Avellino. Infatti, come segnalato dal giornale Il Mattino la scorsa settimana, né l’ospedale Frangipane di Ariano Irpino né il Criscuoli-Frieri di Sant’Angelo dei Lombardi hanno attivato il cosiddetto Codice calore, come richiesto dal ministero della Salute all’inizio di luglio. La circolare ministeriale invitava le Aziende sanitarie locali (ASL) a potenziare la medicina territoriale, a riattivare le Unità speciali di continuità assistenziale (USCA), ad estendere l’apertura degli ambulatori territoriali a sette giorni su sette e a potenziare i servizi di guardia medica. Ma soprattutto, veniva richiesto di attivare il Codice calore nei pronto soccorso degli ospedali.
Tuttavia, la direzione strategica dell’ASL di Avellino, che gestisce entrambi i presidi ospedalieri, non ha mai risposto alle richieste ministeriali. Secondo il sindacato delle professioni infermieristiche (Nursind), presso l’ASL di Avellino le USCA non sono più in funzione durante le ondate di calore, gli ambulatori territoriali non sono stati aperti sette giorni su sette e il Codice calore non è mai stato attivato nei pronto soccorso. Questo ha causato un grave sovraccarico dei dipartimenti di emergenza, come il 118 e il pronto soccorso.
Questa situazione è preoccupante e richiede un intervento immediato da parte delle autorità sanitarie competenti. È necessario che vengano adottate misure adeguate per fronteggiare l’afflusso di pazienti durante le ondate di calore, al fine di garantire una corretta assistenza e una gestione efficiente delle risorse sanitarie. Solo così si potrà evitare il sovraffollamento e garantire un’adeguata assistenza a tutti i pazienti che ne hanno bisogno.