Le gemelline Schepp, Alessia e Livia, sono scomparse da più di 12 anni e oggi scopriamo come potrebbero essere diventate. La tragedia ebbe inizio con la fuga disperata di Matthias Schepp, un uomo che cercava di sfuggire non solo alla legge, ma anche ai suoi demoni interiori. Dopo aver attraversato la Svizzera e l’Italia, il suo viaggio terminò tragicamente nella stazione di Cerignola, dove scelse di porre fine alla sua vita sotto un treno. Ma la vera domanda che affliggeva l’opinione pubblica era: dove si trovavano Alessia e Livia?

Le due gemelline avevano solo 6 anni quando furono rapite dal padre a Saint-Sulpice, un sobborgo vicino a Losanna. Da allora, molte teorie e ipotesi sono state formulate sul loro destino. Le parole oscure del padre in una lettera inviata alla madre delle bambine, Irina Lucidi, fanno emergere un pensiero inquietante: “Le ho uccise… le bambine riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai più”. Nonostante queste affermazioni cupe, i corpi delle gemelline non sono mai stati trovati, alimentando speranze, paure e supposizioni.

Anni dopo, la madre Irina ha deciso di utilizzare una tecnica particolare per mantenere viva la memoria delle sue figlie e alimentare la speranza di ritrovarle: l’invecchiamento fotografico. Attraverso un toccante appello, Irina ha pubblicato su social media e sul sito della fondazione “Missing Children Switzerland” delle immagini che mostrano come Alessia e Livia potrebbero essere oggi, a 15 anni.

Le foto “age progressed” sono uno strumento cruciale nelle indagini sulle persone scomparse. Anche se non rappresentano una scienza esatta, queste immagini offrono un’interpretazione basata sulle caratteristiche genetiche e sui tratti familiari. L’obiettivo è semplice ma potente: se qualcuno dovesse incrociare due ragazze che assomigliano alle immagini, potrebbe aiutare a risolvere uno dei misteri più angoscianti degli ultimi tempi.

Irina ha rivolto un appello diretto alla comunità globale: “Scatta una foto se puoi, registra la data, il luogo e l’ora e contattaci”. Ogni dettaglio, ogni piccola informazione potrebbe fare la differenza. In un mondo sempre più connesso, dove le informazioni viaggiano alla velocità della luce, il ritrovamento delle gemelline Schepp potrebbe essere a portata di mano.

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