Il gip di Torre Annunziata, Antonello Anzalone, ha confermato l’arresto di Salvatore Ferraiuolo, colpevole confessato dell’omicidio di Anna Scala, la donna trovata morta nel bagagliaio della sua auto a Piano di Sorrento.
Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo, difeso dagli avvocati Gabriele Cimmino e Roberto Civita. Durante l’udienza di convalida tenutasi stamattina, Ferraiuolo ha dichiarato di non ricordare l’accaduto e di aver subito un black-out.
Nel pomeriggio di oggi si sono svolti i funerali di un’altra vittima di femminicidio nella chiesa di San Renato Vescovo a Moiano di Vico Equense. La chiesa era piena di centinaia di persone, molte delle quali provenienti dai comuni vicini per sostenere i familiari della donna, distrutti dal dolore.
Anna, che era parrucchiera, era molto conosciuta. Veniva descritta come una donna dolce, che credeva nell’amore e che aveva sempre un sorriso rassicurante. “Non meritava di finire così”, hanno detto alcune persone conosciute.
La bara è arrivata in chiesa poco dopo le 15, sotto un sole cocente. In chiesa c’erano anche il sindaco di Vico Equense, Peppe Aiello, e altri sindaci dei comuni della penisola sorrentina.
Per Moiano, una frazione di Vico Equense dove viveva la famiglia di Anna, è stato un “giorno di dolore”. “Ora ci sentiamo tutti vittime e feriti”, ha detto il parroco don Maurizio Esposito durante l’omelia. “Ma facciamo fatica a capire la paura e il terrore che Anna ha vissuto. Non siamo riusciti a difenderla. Ecco perché siamo tutti chiamati a sentirci più responsabili e a fare qualcosa. Nessuna violenza o litigio è un fatto privato. Chiediamo alle autorità di fare in modo che ciò non accada più”.
Ma la domanda che è stata posta anche nella chiesa di San Renato Vescovo, a Moiano di Vico Equense, dove molte persone si sono riunite per i funerali di Anna, è solo una: questa morte si poteva evitare? La risposta è un coro di sì.
L’arcivescovo di Sorrento, Franco Alfano, ha scritto una lettera alla famiglia, pensando ad Anna ma anche a tutte le vittime di femminicidio in Italia: “Chiedo al Signore di scuotere le nostre coscienze e di guidarci verso scelte coraggiose e condivise affinché queste violenze così brutali e inaccettabili cessino”. Sicuramente c’è ancora molto da fare.
Per la Procura di Torre Annunziata, il pescivendolo di Piano di Sorrento, Salvatore Ferraiuolo, ha ucciso la vittima con una “ferocia inaudita” e un “disprezzo per il rapporto sentimentale che lo legava” alla donna. Questo è ciò che hanno affermato il procuratore Nunzio Fragliasso e il sostituto procuratore Federico Nesso, che avevano chiesto la convalida dell’arresto il 17 agosto.
Dopo la confessione di giovedì sera davanti al Gip di Torre Annunziata, Ferraiuolo ha ammesso l’omicidio, ma ha negato la premeditazione. Il suo avvocato Gabriele Cimmino sostiene che, date le sue condizioni psicofisiche, non era in grado di pianificare i tempi e le modalità della morte. 
Secondo i pubblici ministeri, l’uomo deve restare in prigione perché c’è il rischio che possa fuggire, dato che “ha sicuramente interesse a far perdere le sue tracce” e perché potrebbe commettere altri reati con un alto grado di probabilità. Inoltre, dopo l’omicidio, si è reso irreperibile e si è nascosto nonostante le ricerche dei carabinieri della Compagnia di Sorrento e del Gruppo di Torre Annunziata.

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