Caserta (pm) – Dalle notizie di Ferragosto abbiamo appreso che il sindaco Marino si è concesso una vacanza in Provenza. Questo ci ha fatto piacere, sia per lui che sicuramente aveva bisogno di un periodo di relax, sia per la città, perché avrà potuto confrontare il grado di civiltà francese con lo stato di degrado estremo in cui si trova Caserta. Chissà se, durante il suo viaggio nella regione della lavanda, si sarà imbattuto in centri storici in cui, come qui da noi, si abbattono i palazzi antichi e identitari.
Nonostante fosse lontano per le festività, il sindaco ha voluto inviare un messaggio di auguri alla cittadinanza, come potrete leggere qui di seguito. Molti saranno stati contenti di riceverlo, ma personalmente ci ha fatto un effetto strano. Abbiamo avuto l’impressione che il sindaco Marino, forse nell’entusiasmo delle ferie, abbia esagerato e parlato come se stesse fantasticando su un’altra città, su un’altra capitale. Ma ammettiamo che sia stata solo una nostra impressione soggettiva.
Come potrete leggere, il sindaco ha subito dichiarato la vicinanza del comune ai cittadini anche durante Ferragosto. Ma chi era qui in città ha potuto vedere come fosse deserta, non diversamente dagli altri giorni di questa estate. È possibile che il sindaco immagini il comune vicino ai cittadini, ma non quando questi chiedono il rilascio di una carta d’identità o cercano un servizio essenziale. La situazione è desolante. Sintomatico è il fatto che i gestori dei parcheggi turistici di Casertavecchia, sanzionati e chiusi in questi giorni perché non a norma, si siano imbattuti nella classica scritta “chiuso per ferie” quando si sono recati al comune per chiedere la riapertura. Almeno così ci è stato raccontato. Ovviamente, questa situazione sta causando un danno economico non indifferente al turismo e sta danneggiando l’immagine stessa del borgo medievale, anche a causa della cattedrale, una delle principali attrazioni per i visitatori, aperta solo a singhiozzo a causa di una gestione imprevidente.
Per quanto riguarda il sostegno agli anziani, sembra che l’unico sia stato offerto dalle panchine malridotte di piazza Dante e dalle poche panchine assolate di piazza Vanvitelli.
E peggio ancora, quest’anno la città è infestata da nuvole di zanzare a causa della mancata disinfestazione. Un vero tormento per chi passeggia o si ferma a prendere un caffè al bar.
I turisti hanno trovato il solito abbandono del centro storico, con strade sporche e malandate. I negozi fanno quello che possono, secondo una logica di convenienza. Se c’è stata una pianificazione comunale, come sembra dalle parole del sindaco, nessuno se n’è accorto, onestamente.
È capitato persino che il famoso influencer Andrea Galeazzi sia venuto in città, vantando oltre un milione di follower. Dopo aver visitato la Reggia e girato per il centro, ha pubblicato alcuni post in cui si stupisce del degrado urbano trovato a Caserta.
I visitatori avranno forse potuto apprezzare il modo in cui Caserta si prende cura degli stranieri e dei senza fissa dimora. Guardando quelli che stazionano in via Battisti, anche se è la strada principale per la Reggia, avranno immaginato la loro perfetta integrazione. Queste persone vivono nell’ozio più totale. Generalmente barcollano in piedi e preferiscono sdraiarsi per terra, dove mangiano e bevono in compagnia di birra, liquori e vino in scatola, mostrando un buon spirito conviviale. Non si preoccupano del lavoro o dell’igiene personale, né della pulizia delle strade, e il passaggio della polizia municipale e delle forze dell’ordine non li disturba più di tanto. Come ben sanno e con rassegnazione al Banco di Napoli, dove alcuni di loro hanno trovato dimora da tempo. D’altra parte, godono del privilegio di essere tollerati, nessuno osa pensar male di loro.
Piazza Carlo di Borbone, che dovrebbe anticipare la grandiosità della Reggia, è stata lasciata incolta anche durante la stagione turistica, senza alcuna protezione contro l’abuso di parcheggio selvaggio e il passaggio di auto e moto incontrollati.
Solo alla fine di luglio l’area è stata affidata in adozione alla società privata Capri Due Outlet srl per la sua manutenzione, ma non possiamo fare a meno di notare che la delibera della giunta comunale, nonostante sia stata timbrata e firmata regolarmente, chiama ancora la piazza Carlo di Borbone piazza Carlo III, un errore apparentemente banale ma inquietante per ciò che lascia sottintendere. Nonostante la società abbia sistemato rapidamente i prati e la vegetazione, che versavano in condizioni pietose, i prati, passando dal verde al giallo secco, denunciano una grave arsura. Non vorremmo che il problema fosse l’approvvigionamento dell’acqua, che il comune non è in grado di garantire nei tempi lunghi a cui è abituato. Forse a settembre, quando ricomincerà a piovere.
È difficile che la situazione possa peggiorare ulteriormente, nonostante la vicinanza del comune di Caserta ai suoi cittadini.

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