Dopo cinque giorni di ricerche subacquee, è stato interrotto il tentativo di trovare il corpo di Manuel Cientanni, il 29enne salernitano disperso dopo un tragico incidente in mare lungo la costiera amalfitana. Nonostante gli sforzi compiuti, il mare sembra non voler restituire il corpo del ragazzo. I fondali di Erchie e Cetara, luogo in cui si è verificata la tragedia, sono stati esplorati attentamente, ma senza successo. I sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Salerno, con il supporto dei colleghi dei caschi rossi del Lazio e della Calabria, hanno utilizzato strumenti all’avanguardia come il Side Scan Sonar, che consente una maggiore copertura e dettaglio del fondale marino. Contestualmente, la Guardia Costiera ha utilizzato un sottomarino ROV con telecamera subacquea per esplorare le zone interessate. Tuttavia, le immagini registrate non sono di ottima qualità a causa della torbidità delle acque.
A questo punto, gli investigatori ipotizzano che il corpo di Manuel possa essere stato portato via dalle correnti verso il mare aperto e potrebbe anche riemergere. Le ricerche continueranno con perlustrazioni aeree e marittime, utilizzando gli elicotteri dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera, nonché le motovedette della Capitaneria di Porto, almeno fino al prossimo 24 agosto. Si tiene conto anche delle esperienze del passato, come nel caso di Francesca Mansi, il cui corpo fu trovato in mare tra le isole siciliane di Panarea e Stromboli dopo essere stata inghiottita da un fiume di fango ad Atrani nel 2010.
La famiglia Cientanni, nel frattempo, non rilascia dichiarazioni e resta immersa nel proprio dolore, in attesa di notizie sul ritrovamento del corpo di Manuel per poterlo seppellire degnamente. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto di Salerno Luigi Alberto Cannavale. Sono stati ascoltati più volte i due ragazzi che erano in barca con Manuel al momento dell’incidente, un 19enne marocchino e un 33enne dell’Europa dell’Est.
