Il Lago Patria, situato al confine tra i territori di Castel Volturno e Giugliano, sta raggiungendo i limiti del suo bacino idrico. Nonostante sia comune che durante il periodo autunnale, caratterizzato da forti piogge, il lago si allaghi e tracimi in strade e campagne, la situazione attuale è anomala poiché siamo nel pieno del mese di agosto e non ha piovuto da settimane. Francesco Todisco, commissario del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, che gestisce l’idrovora del Lago Patria, afferma che l’idrovora sta funzionando con una frequenza eccessiva a causa di una diga di sabbia posizionata sulla spiaggia alla foce del lago. Questa diga è stata costruita illegalmente e sta causando il blocco delle acque in eccesso, impedendo loro di defluire naturalmente verso il mare.

L’atto illegale è stato compiuto da ignoti e al momento è oggetto di indagine da parte della guardia costiera su mandato della procura di Santa Maria Capua Vetere. Nonostante l’estate sia caratterizzata da scarsità di piogge, l’idrovora funziona regolarmente per bilanciare l’apporto idrico delle sorgenti presenti nella zona e l’irrigazione delle aziende agricole. Di solito, l’idrovora si attiva durante la notte, ma negli ultimi giorni sta funzionando anche di giorno a causa dell’ostruzione della foce del lago.

Il commissario Todisco presenterà ufficialmente alle autorità competenti la problematica causata dalla diga artificiale, chiedendone la rimozione. Tuttavia, non si conosce l’identità degli autori e le ragioni dietro questa azione. Tuttavia, sembra che la qualità dell’acqua immessa nel lago attraverso l’idrovora sia molto scarsa a causa degli scarichi illegali che non possono essere trattati e vengono quindi sversati direttamente in mare. Questo crea un costante allarme ambientale lungo la costa.

Se la foce del lago restasse aperta, la stagione balneare della zona, che rappresenta una delle principali attività economiche di Castel Volturno, sarebbe compromessa. I reflui non trattati che arriverebbero dal lago si accumulerebbero vicino alla riva, creando problemi ambientali e danni economici e sociali per la zona. D’altra parte, se la diga illegale viene mantenuta, il lago soffrirà. Si tratta quindi di trovare un equilibrio tra le esigenze del litorale e quelle del lago. Gli amministratori pubblici del municipio di Castel Volturno, responsabili della rimozione della diga illegale, si trovano in una situazione difficile, poiché entrambe le esigenze sembrano legittime.

Questa situazione crea un paradosso, dove ogni decisione presa comporta dei danni. Nel frattempo, la diga di sabbia ha creato una nuova area di spiaggia libera, dove centinaia di bagnanti trascorrono le loro giornate in questo torrido agosto. Tuttavia, è importante considerare che le acque in eccesso che avrebbero dovuto passare attraverso questa zona erano inquinate. In conclusione, ci troviamo a Castel Volturno, un’area in cui l’intervento umano è in grado di invertire il corso naturale delle cose.

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