C’è una nuova speranza per gli obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navigazione. Da oltre undici anni, infatti, i creditori stanno cercando di recuperare i soldi investiti nei presunti “bond” emessi dalla società armatoriale, finiti nel calderone dei 720 milioni di euro sottratti a causa del fallimento.
La vicenda risale a prima del crac, annunciato dal tribunale di Torre Annunziata nel 2012. Furono i giorni in cui la Deiulemar Holding, società che gestiva la compagnia di navigazione, fu ceduta alla lussemburghese Lamain, controllata dalla portoghese Taggia. I curatori fallimentari della società hanno scoperto che i trust finirono nell’orbita della Bank of Valletta, portando i creditori a incassare oltre il 20% di quanto aspettato.
Adesso, la curatela fallimentare ha preso di mira l’operazione del 2008 che portò alla cessione della Deiulemar Holding alla Lamain per una cifra di circa 363 milioni di euro. I ricorrenti hanno presentato un’istanza al tribunale di Torre Annunziata per revocare questa procedura, avvenuta poco prima della dichiarazione di insolvenza e del fallimento. Non viene avanzata l’ipotesi di concorso nella truffa multimilionaria né di collegamento con la successiva bancarotta. La quantificazione dell’eventuale danno economico verrà affrontata successivamente.
Le voci che circolano parlano di un’istanza che potrebbe valere alcune centinaia di milioni, ma i tempi saranno ancora relativamente lunghi. Nonostante ciò, la vicenda ha riacceso l’attenzione degli obbligazionisti, che finora hanno recuperato solo il 25% degli investimenti.
Altra procedura ancora in corso riguarda cinque trust esteri che contengono beni mobili e immobili per un totale di 49 milioni di euro. La trattativa con i legali dei fratelli Della Gatta si basa su una transazione che prevede il versamento ai creditori del 70% del valore dei beni. Dopo un momento di ottimismo, la situazione si è arenata negli ultimi tempi, portando i curatori fallimentari a proseguire nell’iter giudiziario per ottenere il riconoscimento dell’intero ammontare delle proprietà contenute nei trust.