Incendio doloso alla base del monte Tifata, a San Prisco, con le fiamme che hanno lambito la centrale elettrica dell’Acquedotto Campano.

È stato un pomeriggio di paura e lavoro con i volontari della protezione civile comunale, coordinata da Luigi Sticco, impegnati sul fronte di fuoco per 12 lunghissime ore. L’inferno è scoppiato intorno alle 16,40. I volontari durante il servizio di pattugliamento per la prevenzione degli incendi nella zona alla base del monte Tifata sono intervenuti su un principio d’incendio doloso appiccato nella zona pedemontana, nei pressi della salita dell’acquedotto campano.

Sul posto unitamente alla Protezione Civile intervenivano anche i Carabinieri e la Polizia Municipale di San Prisco. Nonostante l’intervento immediato che ha permesso lo spegnimento del fuoco alla base della montagna ed il salvataggio di diversi ettari di ulivi secolari, l’incendio si è esteso verso l’alto della collina a causa del forte vento che soffiava in direzione nord-ovest ed ha causato la distruzione di una vasta macchia mediterranea. Attimi di panico si sono vissuti quando le fiamme hanno lambito la centrale elettrica dell’acquedotto.

Sul posto sono, successivamente, intervenute anche le squadre Aib della Protezione Civile di Capua, Santa Maria Capua Vetere e la Sopi di Caserta. Durante la serata sono giunti in supporto anche i Vigili del Fuoco. Il rogo è stato domato dopo 12 ore di intervento, verso le 4, quando i volontari di Protezione Civile di San Prisco hanno lasciato il sito.

L’intervento tempestivo è stato reso possibile anche grazie alla dotazione del modulo antincendio fornito ai volontari di protezione civile dall’Amministrazione comunale, in particolar modo all’impegno profuso dal Assessore alla Polizia Municipale e Protezione Civile Luigi Abbate unitamente al Sindaco Domenico D’Angelo che hanno mostrato piena fiducia nei Volontari dotandoli di attrezzature idonee per operare su svariati scenari d’intervento operativo.

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