La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza definitiva per l’omicidio di Giuseppe Quadrano, postino di Casal di Principe, condannando Sebastiano Panaro a 20 anni di reclusione. Panaro è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio, che ha coinvolto il cugino omonimo del collaboratore di giustizia noto come il killer di don Peppe Diana.

I legali di Panaro avevano presentato un ricorso chiedendo l’applicazione delle attenuanti generiche, ma la Corte di Cassazione ha respinto la richiesta. Nel 2021, la Suprema Corte aveva annullato il verdetto della Corte d’Assise d’Appello di Napoli, accogliendo le doglianze della difesa. Nel nuovo processo, i giudici hanno escluso la circostanza aggravante della premeditazione e rideterminato la pena in 20 anni di reclusione.

La difesa ha sostenuto che la confessione resa da Panaro fosse stata strumentale e che la Corte d’Assise d’Appello non avesse analizzato adeguatamente l’interrogatorio in cui Panaro aveva ammesso il proprio coinvolgimento nell’omicidio e ricostruito l’intera vicenda. Durante il processo abbreviato, Panaro aveva persino chiesto scusa alla famiglia della vittima. Nonostante ciò, le attenuanti generiche non sono state concesse, motivo per cui è stato presentato il ricorso.

Tuttavia, la Corte di Cassazione non ha accolto le argomentazioni difensive, confermando il carattere strumentale della confessione resa da Panaro solo su ciò che era già emerso dagli elementi raccolti. Inoltre, la premeditazione è stata esclusa sulla base delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, quindi non ci sarebbe alcuna contraddizione tra l’esclusione della circostanza aggravante e la mancata concessione delle attenuanti. Il ricorso è stato quindi dichiarato inammissibile.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Quadrano è stato intercettato dal clan per fare da intermediario con il cugino pentito e invitarlo a ritrattare. Gli sono stati offerti anche dei soldi, ma il postino ha preferito stare alla larga e non avere nulla a che fare con la criminalità organizzata. Di conseguenza, è stato eliminato: è stato raggiunto fuori dal bar Orientale di San Cipriano d’Aversa e ucciso con 12 colpi di arma da fuoco.

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