“Caccia all’uomo finita: arrestato il boss latitante del clan Ferrara-Cacciapuoti”

La caccia all’uomo è finalmente terminata con l’arresto del boss del clan Ferrara-Cacciapuoti, che doveva scontare 15 anni di reclusione per associazione mafiosa. L’operazione è stata condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. L’uomo era latitante da diversi mesi e la sua cattura è avvenuta in una villa con piscina nei pressi del litorale di Giugliano in Campania, nella frazione di Varcaturo.

Le indagini hanno permesso ai militari di circoscrivere l’area in cui si nascondeva il boss, grazie all’utilizzo di tecniche investigative tradizionali, al monitoraggio dei social e dei movimenti finanziari. Tuttavia, il luogo esatto del nascondiglio era ancora incerto. È stato solo quando gli investigatori hanno notato un barboncino affacciarsi dalla finestra di una villa, il cui padrone era una donna che incontrava il latitante, che è nato il sospetto che quella potesse essere la sua dimora segreta.

I carabinieri hanno quindi pianificato un blitz, analizzando ogni possibile via di fuga, compreso l’impianto fognario comunale. Nel giorno dell’operazione, hanno circondato la villa bloccando ogni via di uscita. Il boss si è accorto della presenza dei carabinieri solo quando erano ormai a un passo da lui, mentre si trovava sdraiato a bordo piscina leggendo un articolo di cronaca sulla camorra di Ponticelli, quartiere a est di Napoli. Al momento dell’arresto non ha opposto resistenza.

Oltre al boss, è stata arrestata anche la donna che si trovava in sua compagnia, accusata di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, aggravato dalle modalità mafiose. Entrambi sono stati portati in carcere, il boss a Secondigliano e la donna a Pozzuoli.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha elogiato le forze dell’ordine e gli investigatori per l’operazione condotta dai carabinieri a Giugliano in Campania. Ha sottolineato che in Italia e all’estero continuano gli arresti di pericolosi latitanti, grazie alle capacità operative e all’impegno delle forze dell’ordine che lavorano ogni giorno per garantire la sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico.

Il clan Ferrara-Cacciapuoti è considerato uno dei più pericolosi della zona. È affiliato al cartello camorristico “Nuova famiglia” insieme al clan Nuvoletta di Marano di Napoli e dei Casalesi. Collegato anche all’ala corleonese di Cosa Nostra, il clan di Villaricca è militarmente contrapposto alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Nel corso degli anni, il clan ha sviluppato una vocazione imprenditoriale nel settore dell’edilizia, della ristorazione, della commercializzazione di generi alimentari e degli idrocarburi.

Non è la prima volta che il clan subisce un duro colpo. A inizio giugno, carabinieri e guardia di finanza, coordinati dalla Dda, avevano arrestato 19 persone legate al clan. Le indagini hanno rivelato che il clan gestiva un ricco volume d’affari, dimostrato dal business delle 11 società sequestrate, che generavano 16 milioni di euro all’anno. Accanto all’imprenditoria, il clan di Villaricca si occupava anche del traffico di droga, delle estorsioni e aveva una notevole disponibilità di armi. I Ferrara si occupavano degli affari, mentre ai Cacciapuoti era stata affidata l’ala militare.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui