Ancora un infermiere aggredito mentre svolgeva il suo lavoro. Questa volta è successo al Pronto Soccorso del “San Luca” di Vallo della Lucania. I fatti sono accaduti ieri pomeriggio, quando un’auto è arrivata al suono del clacson presso l’ospedale. Gli infermieri di turno si sono affrettati ad andare fuori per assistere la paziente all’interno del veicolo. Hanno aperto lo sportello e l’hanno aiutata ad uscire. Tuttavia, il figlio della signora, pensando che l’infermiere stesse maltrattando sua madre, lo ha colpito con un pugno gridando: “Tu non sai chi sono io!”.

La nota rilasciata dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, che ha denunciato l’aggressione, spiega che solo grazie all’intervento tempestivo della guardia giurata è stato evitato il peggio. Nella denuncia pubblica, l’associazione scrive: “Sembra che l’aggressore sia un politico locale molto conosciuto a Vallo, motivo per cui ha pronunciato quella frase alla fine dell’aggressione. Chiediamo all’Asl Salerno di prendere le necessarie misure nei confronti di quest’individuo, di cui sono ben note le generalità”.

Questo episodio è solo l’ennesimo di una lunga serie di aggressioni subite dagli operatori sanitari nel corso degli anni. Gli infermieri e i medici lavorano duramente per garantire assistenza e cure ai pazienti, mettendo a rischio la propria salute e sicurezza. È inaccettabile che vengano aggrediti mentre svolgono il loro dovere.

Le autorità competenti devono intervenire con fermezza per garantire la sicurezza degli operatori sanitari. È necessario aumentare le misure di sicurezza negli ospedali e nelle strutture sanitarie, come ad esempio l’installazione di telecamere di sorveglianza e l’impiego di guardie giurate. Inoltre, è fondamentale che vengano applicate sanzioni severe per chi commette aggressioni contro il personale sanitario.

Gli infermieri e i medici meritano rispetto e gratitudine per il loro lavoro. Senza di loro, il sistema sanitario non potrebbe funzionare adeguatamente. È responsabilità di tutti noi tutelare la loro sicurezza e garantire che possano svolgere il proprio lavoro senza paura di aggressioni.

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