La Corte di Cassazione dovrà decidere sul caso di Massimo Belculfinè, condannato a sei anni e due mesi di reclusione per sabotaggio dell’hangar della sezione aerea della Guardia di Finanza a Napoli. Il 59enne ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, chiedendo l’annullamento della sentenza della Corte militare di appello, limitatamente al trattamento sanzionatorio. La Corte militare di appello aveva dichiarato Belculfinè colpevole di sabotaggio di opere militari aggravato e continuato, condannandolo a sei anni e due mesi di reclusione e alla degradazione. Belculfinè ha affermato nel suo ricorso che il sabotaggio deve causare un danno fisico, violando quindi l’articolo 167 del Codice penale militare. Inoltre, ha sostenuto che la sua condotta era finalizzata a ingannare l’amministrazione per ottenere un profitto ingiusto, configurando quindi un tentativo di truffa militare. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza, limitatamente al trattamento sanzionatorio, e ha rinviato il caso alla Corte militare di appello per un nuovo giudizio. Al momento non si sa se la Corte militare di appello si sia già pronunciata sul trattamento sanzionatorio.

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