Il garante dei detenuti irpini ha avuto un incontro con la donna che ha tentato il suicidio a Lauro: fortunatamente è fuori pericolo.

Nelle carceri dell’Irpinia regna il caos. La notizia di una detenuta a Lauro che ha tentato il suicidio ingerendo candeggina è emersa ieri, evidenziando la drammaticità della situazione all’interno degli istituti penitenziari.

Il garante dei detenuti, Carlo Mele, ha sottolineato che i suicidi e i tentativi di suicidio sono purtroppo frequenti in Irpinia. Le carceri necessitano di attenzione costante, soprattutto durante il periodo estivo, quando le condizioni di disagio si acuiscono e le malattie mentali rischiano di prendere il sopravvento.

Mele ha annunciato che incontrerà la detenuta per cercare di capire le ragioni del suo gesto. Secondo lui, la pena deve avere un carattere rieducativo e si dovrebbe investire di più nella presenza di figure professionali in questo ambito.

All’Icam di Lauro ci sono nove detenute, italiane e straniere, che hanno con sé dieci figli. Per Mele, la presenza di bambini dietro le sbarre è eticamente inaccettabile. Nonostante il carcere possa essere reso più piacevole e colorato, rimane pur sempre una prigione. I bambini devono vivere la loro età nella normalità, e non in un contesto carcerario.

La situazione delle carceri irpine richiede interventi urgenti e una maggiore attenzione alle condizioni dei detenuti. Sono necessarie politiche e investimenti che mirino a garantire una pena rieducativa e a tutelare i diritti umani delle persone detenute. Solo così si potrà sperare di superare il caos e di offrire una prospettiva di riscatto per chi ha commesso errori ma desidera riscattarsi.

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