La Rsa Guarino è stata commissariata. La Giunta regionale, con il decreto n°28 del 28 agosto scorso, ha deciso lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione e la nomina di un commissario reggente. La Regione ha scelto Pasquale D’Onofrio, noto avvocato civilista e dirigente del settore Ambiente, Lavoro e Personale della Regione Campania, come figura idonea per guidare la struttura durante la fase transitoria, fino alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione.
Le autorizzazioni per la Casa Albergo e la comunità tutelare erano state revocate dalla terza sezione del Tar di Salerno il 12 luglio scorso, durante la seconda udienza relativa al ricorso presentato dall’Azienda di Servizi alla persona “Fabrizio Guarino” contro i provvedimenti di revoca del Consorzio Ambito sociale A5. Dopo l’udienza, il consiglio di amministrazione della Rsa solofrana aveva rinunciato all’istanza cautelare. Di conseguenza, le revoca delle autorizzazioni avevano ancora validità ed efficacia.
Già nella prima udienza dinanzi al Tar di Salerno, svoltasi il 9 maggio scorso, erano emersi dei rilievi da parte del Consorzio dei servizi sociali Ambito 5, rappresentato dall’avvocato Dario Gioia, alla base delle revoca delle autorizzazioni sia per la Casa Albergo che per la Comunità tutelare per persone non autosufficienti. Nel caso della Rsa, sono state riscontrate criticità legate alla presenza di ospiti in sovrannumero, all’assenza di un coordinatore con i requisiti richiesti dal regolamento, all’assenza di un’équipe professionale e alla mancata predisposizione di piani individuali di assistenza. Per quanto riguarda la comunità tutelare, sono state evidenziate la presenza di ospiti in sovrannumero, la mancanza di progetti personalizzati e di schede di ammissione redatte dal medico di medicina generale, la presenza di tutti gli operatori previsti e la mancata osservanza delle prescrizioni relative allo svolgimento del servizio.
La revoca delle autorizzazioni per la Rsa solofrana era stata notificata a marzo insieme all’avvio del commissariamento da parte della Regione Campania. Il procedimento per l’esercizio dei poteri sostitutivi era stato avviato dalla Direzione Generale per le Politiche Sociali e Sociosanitarie di Palazzo Santa Lucia. Successivamente, l’Ambito di riferimento aveva verificato lo stato del procedimento di revoca delle autorizzazioni al funzionamento dei servizi residenziali.
La Regione ha specificato che la revoca delle autorizzazioni per la “Fabrizio Guarino” è stata causata da criticità e irregolarità riscontrate dall’Ambito A5 nel controllo e nella vigilanza sulle attività e sui servizi offerti dall’Azienda. Di conseguenza, è stato avviato il procedimento di scioglimento dell’organo di amministrazione ordinario con la nomina di un commissario.
La Regione ha scelto Pasquale D’Onofrio, noto avvocato civilista e dirigente del settore ambiente, lavoro e personale della Regione Campania, come figura idonea per guidare la struttura durante la fase transitoria verso la nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Tuttavia, tutto sembrava essere stato sospeso in attesa della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale. Ora, dopo la ratifica da parte del Tar della validità della revoca della Regione, è ufficiale l’inizio del commissariamento della Rsa con lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione.
Da tempo, alla “Fabrizio Guarino” di Solofra, si sta verificando una vera e propria guerra per quanto riguarda la gestione assistenziale. Alcune criticità sono state segnalate alla Procura della Repubblica, affinché si faccia luce su alcune carenze attribuite al Consiglio di Amministrazione. Nel consiglio dell’ente assistenziale sono presenti monsignor Mario Pierro, Antonio Aufiero e Vincenzo Famiglietti, ai quali è stata notificata una lunga relazione, alcuni mesi fa, riguardo alle criticità della gestione assistenziale e al disagio delle operatrici. Il presidente del Consiglio di Amministrazione, Guacci, si era dichiarato disponibile ad aprire una discussione sulle carenze denunciate, ma nel tempo le tensioni non si sono placate, anzi sono aumentate tra i membri del consiglio. Da qui sono nate incomprensioni che hanno portato a un progressivo deterioramento delle prestazioni e alla revoca delle autorizzazioni da parte del Consorzio dei servizi sociali A5 e all’avvio dei poteri sostitutivi da parte della Regione Campania.