La Procura di Brescia sta conducendo un’indagine su un possibile tentativo di adescamento di un minore da parte di un uomo di 38 anni di Pagani. Un mese fa, la sua casa è stata perquisita dai carabinieri di un piccolo comune della provincia di Lombardia. L’uomo è accusato di adescamento di minore e minacce: secondo l’accusa, avrebbe ottenuto materiale da una ragazzina di 17 anni e lo avrebbe utilizzato per ricattarla. Al momento siamo nella fase iniziale dell’indagine e l’uomo potrà fornire la sua versione dei fatti e richiedere un interrogatorio quando l’inchiesta sarà conclusa. È assistito dall’avvocato Enzo Marrazzo. Gli investigatori hanno sequestrato diversi computer, hard disk e un cellulare. L’indagine è stata avviata dopo la denuncia presentata dai genitori della minorenne.

La Procura analizzerà ciò che è stato sequestrato, poiché si stanno cercando tracce legate alla diffusione o detenzione di materiale pedopornografico. Inoltre, gli investigatori verificheranno la presenza di materiale video o fotografico sessualmente esplicito riconducibile alla minore. Stanno anche esaminando i profili che l’uomo di 38 anni di Pagani avrebbe utilizzato una volta connesso in rete. Dopo la denuncia, gli inquirenti hanno ritenuto necessario verificare la veridicità di quanto riferito dalla famiglia e hanno incaricato i carabinieri di effettuare una perquisizione e un sequestro presso l’abitazione del 38enne. La quantità di materiale sequestrato sarà analizzata dai carabinieri nel rispetto dei tempi previsti dalla legge. Successivamente, gli esperti dovranno verificare il tipo di contenuto presente nei supporti informatici, come immagini, filmati, comunicazioni scritte, registrazioni, appunti, documenti e tutto ciò che potrebbe riguardare i contatti tra l’uomo e la ragazzina. L’indagato potrà nominare un consulente tecnico di parte, presentare memorie riguardo alle accuse mosse dal pubblico ministero e fornire chiarimenti sull’indagine che lo riguarda. I presunti contatti tra il 38enne e la minore sarebbero avvenuti lo scorso gennaio, il giorno dopo la denuncia del padre presso la stazione dei carabinieri, che ha dato il via all’indagine. La polizia giudiziaria sta approfondendo anche l’uso di diverse applicazioni di messaggistica istantanea attraverso le quali l’uomo sarebbe entrato in contatto con la minore. Ora bisogna capire in che modo l’indagato avrebbe tentato di adescare la ragazza di 17 anni. Inoltre, dovrà essere chiarita la seconda accusa di minaccia, per la quale il 38enne è indagato, verificando quindi il collegamento tra il materiale eventualmente scambiato tra i due e quanto accaduto successivamente tra il primo e la presunta vittima.

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