La strage di Brandizzo, avvenuta nel paese in cui Giuseppe Sorvillo si era trasferito da alcuni anni, non è solo un dramma di morte accaduto in un giorno ordinario di lavoro nell’ultimo giorno di agosto, ma anche una tragica storia di emigrazione. Giuseppe, nato a Capua ma originario di Sparanise, un piccolo centro del Casertano, aveva lasciato la sua terra molti anni fa, ma manteneva un forte legame con essa. Tornava a Sparanise tutte le volte che poteva insieme alla moglie, anch’essa originaria del piccolo comune casertano. In città, infatti, erano rimasti tutti i suoi cari: i genitori, il fratello e gli amici di scuola e degli anni trascorsi nel suo paese. Oggi, sono proprio loro a ricordarlo con dolore e affetto, descrivendolo come una persona bravissima e molto semplice.

Giuseppe era un amante dello sport, della montagna e dei viaggi. Pubblicava regolarmente sul web le immagini delle sue avventure all’aria aperta e conduceva una vita serena, dedicandosi all’amore per i suoi due figli e al lavoro. Negli anni trascorsi in Piemonte, aveva svolto diversi mestieri. Solo pochi mesi fa, aveva lavorato come cassiere in un supermercato a Mazzè, un comune torinese vicino a Brandizzo. I gruppi social della cittadina piemontese lo ricordano come un amico caro e una persona stupenda.

Da qualche tempo, Giuseppe aveva trovato lavoro nel settore dell’armamento ferroviario presso la “Sigifer Srl” di Borgo Vercelli, un’impresa leader nella costruzione e manutenzione di impianti ferroviari dal 1993. Si trovava bene, ma purtroppo è stato il suo ultimo lavoro. Marianna Grande, dirigente della Cisal di Caserta, si sofferma proprio sui legami tra emigrazione e incidenti, sottolineando che molti giovani lasciano l’agro caleno per cercare lavoro al di fuori della provincia. Membro della commissione d’inchiesta sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in Italia, il deputato casertano Marco Cerreto ribadisce il dovere di garantire tutte le misure di sicurezza sui cantieri, definendo la morte sul lavoro un evento inaccettabile e una tragedia troppo grande.

Nel frattempo, a Sparanise le parole e le polemiche si dileguano, coperte dal cordoglio e dallo sdegno di tutta la comunità, che ora attende solo di poter dare l’ultimo saluto al proprio concittadino scomparso tragicamente a centinaia di chilometri dalla sua terra d’origine, dalla sua casa.

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