I video dello stupro di gruppo di Caivano sono stati messi in vendita in esclusiva su Telegram. Questo è solo l’ultimo scempio nell’intricata vicenda delle violenze sessuali di gruppo che ha coinvolto due ragazzine di 10 e 12 anni e che ha tenuto tutto il paese con il fiato sospeso per una settimana. La tensione nel Parco Verde è aumentata a tal punto che ieri è stato fatto un grande sforzo per pulire l’area, con raccolta straordinaria dei rifiuti, presidi delle forze dell’ordine e sfalcio delle aiuole. Ma tutto questo non darà all’onorevole Giorgia Meloni, presidente del consiglio, la vera impressione di come sia difficile e degradato questo luogo.

L’indagine sullo stupro di gruppo è difficile e complessa. È coordinata dalla procura di Napoli Nord per i maggiorenni coinvolti, al momento due, e dalla procura dei Minori. Il numero di indagati potrebbe aumentare grazie alle analisi tecniche sui cellulari, che sono appena iniziate e che sono affidate all’ingegnere Giuseppe Testa, specialista nel settore. Testa ha già svolto un incarico simile nelle indagini sulla morte del piccolo Giuseppe Dorice. Al momento ci sono dieci sospettati, di cui otto minorenni e due maggiorenni, ai quali sono stati sequestrati i cellulari. Ma è certo che il numero dei soggetti coinvolti aumenterà una volta che i dispositivi saranno analizzati, considerando che le violenze di gruppo sono iniziate all’inizio di gennaio e sono continuate fino a metà luglio.

Altre persone potrebbero essere identificate grazie alle analisi tecniche sui cellulari delle due vittime. In particolare, il cellulare della ragazzina più grande avrebbe alcuni video autoerotici girati da lei stessa. In questa torbida vicenda, è importante registrare l’intervento dello zio di una delle vittime, che è stato costretto a scendere in strada a causa delle pressioni delle mamme del Parco Verde. L’uomo, visibilmente scosso, ha smentito le minacce della camorra e ha dichiarato che la camorra dovrebbe stare dalla parte delle bambine e delle loro famiglie, perché loro sono le vittime e non dovrebbero essere minacciate. L’uomo ha anche aggiunto che i genitori avrebbero dovuto controllare meglio le azioni delle loro figlie. Ha anche sottolineato che questa storia sporca di più chi abita nel Parco Verde e che è già difficile presentarsi a un colloquio di lavoro quando si dice di vivere lì. Quindi ha chiesto ai giornalisti di scrivere che gli abitanti del Parco non c’entrano nulla.

Le sue dichiarazioni sono state scioccanti. Inoltre, l’uomo ha ribadito che se sua figlia fosse stata violentata, non avrebbe presentato denuncia ma avrebbe risolto la situazione in altro modo. Questo ha suscitato applausi sia dai residenti del Parco Verde che dai residenti delle palazzine popolari Iacp, dove sono morti due bambini in circostanze violente e dove sono stati registrati diversi casi di pedofilia.

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