Napoli: la necessità di rieducare le minoranze per il bene di tutti

Napoli è una città composta da molte facce diverse. Da una parte, troviamo una società che abbraccia i valori e dall’altra, una parte che sembra non conoscerli affatto. Si tratta di due città completamente diverse. Una desidera una città pulita, che si aggrappa ai veri valori della napoletanità, mentre l’altra vive ancora nella cultura della prepotenza. Ormai, l’intero sistema sociale è fallito. Un ragazzo di sedici anni non dovrebbe mai uscire di casa con un’arma addosso. No, questa non è la cultura che si può insegnare a un ragazzo di sedici anni, perché significa che sta uscendo con l’intenzione di fare del male a qualcuno, come è successo la scorsa notte in Piazza Municipio. Un giovane di 24 anni muore per una banalità che non ha alcun senso.

Tutta la società italiana è stata colpita dal peggior tipo di cancro. È piena di metastasi. E queste metastasi sono rappresentate da giovani che hanno ricevuto una pessima educazione da parte delle loro famiglie. Morire a 24 anni per una questione di parcheggio, per mano di un sedicenne, è qualcosa di inaudito. Noi, a 16 anni, avevamo al massimo in mano una busta di patatine, una bibita e eravamo pieni di educazione e rispetto, perché così ci hanno insegnato. Qui c’è molto lavoro da fare per rieducare genitori e figli di una minoranza di questa società, che sta causando troppi danni alla parte sana.

Negli ultimi anni, Napoli ha vissuto troppi episodi di cronaca che ci fanno riflettere, poiché sono tutti episodi causati da giovanissimi. Qualcosa non ha funzionato all’interno delle famiglie, perché la famiglia è il primo educatore dei figli. Se essi ricevono una cattiva educazione, è normale che una volta per strada abbiano comportamenti al di fuori del normale. Napoli è una città meravigliosa, non può essere macchiata da una piccola parte di giovani che la rendono un luogo da evitare agli occhi dell’opinione pubblica. Non è così, ripeto, sono solo delle minoranze e queste minoranze devono essere individuate e rieducate per il bene di tutti.

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