Un’altra notte di violenza a Napoli ha lasciato il quartiere di Poggioreale segnato da un nuovo episodio di aggressione, questa volta coinvolgendo minori. Due ragazzi, di dodici e quindici anni, sono stati feriti da colpi di arma bianca e sono stati trasportati in ospedale. Nonostante siano arrivati in momenti diversi e in due diversi pronto soccorso, sembra trattarsi dello stesso episodio che mette in evidenza quanto sia pericoloso per i giovani attraversare le strade della città.
È stata l’una di notte tra lunedì e martedì quando un’ambulanza del 118 è intervenuta per portare in ospedale un dodicenne ferito. Il ragazzo ha perso molto sangue ed è stato colpito alle braccia e alle gambe. I carabinieri sono intervenuti e hanno raccolto una prima versione dei fatti, che sembra però incompleta. La giovane vittima sta probabilmente nascondendo qualcosa, dettagli che potrebbero essere utili per identificare gli aggressori. La sua prognosi è di 15 giorni.
Circa un quarto d’ora dopo, i carabinieri sono stati costretti a tornare in azione quando un quindicenne è stato portato all’ospedale Pellegrini con ferite simili. Si è scoperto che i due ragazzi vivono nella stessa strada a Casoria e sono probabilmente amici. È logico dedurre che siano stati vittime della stessa aggressione, avvenuta lungo via Stadera, di fronte a una cartoleria. Anche il secondo ragazzo ha fornito agli investigatori una versione poco convincente: “Sono stato aggredito da quattro persone che sono scese da due scooter con i volti coperti da caschi integrali e che hanno iniziato a colpirmi senza motivo”. Anche il quindicenne sembra nascondere qualcosa, ma l’unica certezza è che i due ferimenti sono avvenuti nello stesso luogo, confermato dalle tracce di sangue trovate sul ciglio della strada. Il ragazzo è stato medicato per ferite alla gamba sinistra e al gluteo sinistro e verrà dimesso con una prognosi di dieci giorni. Nel frattempo, i carabinieri stanno conducendo le indagini, esaminando le riprese di alcune telecamere di sorveglianza lungo via Stadera per identificare gli aggressori.
Le versioni delle vittime presentano incongruenze: i due ragazzi sostengono di non essere stati aggrediti insieme, ma le tracce di sangue dimostrano il contrario. Inoltre, sia il dodicenne che il quindicenne hanno ammesso che gli aggressori non hanno rubato nulla, nemmeno i telefoni cellulari, escludendo quindi il tentativo di rapina come movente dell’aggressione. Al momento, possiamo solo avanzare ipotesi. La prima, e forse la più credibile, è che le vittime e gli aggressori si conoscessero già, che i due feriti si siano spostati dalla loro zona di residenza per raggiungere via Stadera, dove si sono scontrati con un gruppo di altri giovani con cui potrebbe esserci stata una disputa per motivi futili o legati a vecchi rancori, forse legati a una ragazza. Le tensioni si sono acuite e le parole sono sfociate in violenza, fino a quando non è stata estratta una lama.

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