Un sedicenne accusato di omicidio sorride mentre gli mettono le manette ai polsi. Questo atteggiamento spavaldo ha sorpreso gli investigatori che hanno chiuso rapidamente le indagini sull’atroce delitto di piazza Municipio. Ancora più incredibile è la reazione degli amici, che sembrano quasi osannarlo sui social. Il comportamento del giovane assassino sembra quasi da boss, secondo gli investigatori, e sembra essere influenzato da un contesto sociale difficile e da amicizie pericolose.

Guardando le foto pubblicate sui suoi profili social, sembra un ragazzino innocuo. Ha una passione per l’abbigliamento di lusso, come le scarpe di marca, e alcuni tatuaggi. Apparentemente, la sua vita sembra normale, come quella di ogni altro adolescente napoletano. Tuttavia, le sue amicizie rivelano la sua vera natura. Su uno dei profili analizzati dagli investigatori, ci sono foto dedicate a Ugo Russo, un quindicenne ucciso da un carabiniere mentre cercava di rapinarlo dell’orologio. In una delle foto, L.B. e Ugo Russo sorridono abbracciati, sembrano ancora dei bambini. Tra i compagni di L.B. c’è anche un altro giovane noto alle forze dell’ordine, che ha una fedina penale di tutto rispetto nonostante la giovane età.

Non solo le amicizie, ma anche in famiglia L.B. ha respirato l’atmosfera della “strada”. Suo padre è stato coinvolto in un’operazione che ha smantellato una banda di rapinatori. Questi modelli e punti di riferimento sono stati la stella polare per il sedicenne. Non sorprende, quindi, che girasse armato di pistola nel cuore di Napoli nonostante la giovane età. Gli investigatori lo definiscono un predatore, tanto più pericoloso perché apparentemente inoffensivo. Quando si è trovato di fronte a Giovanbattista, non ha esitato ad aprire il fuoco e ucciderlo all’istante.

Giovanbattista si trovava in compagnia della sua fidanzata e di alcuni amici quando si è imbattuto nel suo assassino. Avevano appena lasciato un pub del centro e volevano tornare a casa. Non è ancora chiaro cosa sia successo, ma a un certo punto si sono scontrati con un altro gruppo di ragazzi, tra cui L.B.. È nata una discussione a causa di uno scooter parcheggiato male, e è a questo punto che il sedicenne ha estratto la pistola e ha sparato. Giovanbattista non aveva scampo, è morto all’istante, sotto gli occhi della sua ragazza e dei suoi amici.

Questa è stata la cronaca di un evento atroce che ha portato alla distruzione di due giovani vite. È importante raccontare questa storia affinché nessuno dimentichi.

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