La Procura di Napoli ha annunciato che domani mattina si terrà l’autopsia dell’uomo trovato morto per annegamento a Capri. Attualmente, amici e familiari sono impegnati nelle ricerche per stabilire la sua identità.

Il caso è seguito dal Procuratore Silvio Pavia, che sta conducendo indagini approfondite per ottenere informazioni sull’uomo. Il corpo è stato trovato senza vita poco dopo le 11 del 1 settembre in mare a Capri dalla Guardia Costiera.

Le cause della morte del cadavere, che è rimasto in acqua per diverse ore nella Grotta dell’Arsenale, una zona frequentata dai naturalisti durante il giorno, sono ancora sconosciute e oggetto di diverse ipotesi.

L’autopsia programmata per domani mattina contribuirà a chiarire i dettagli su quanto accaduto che ha portato alla morte di un uomo di età compresa tra i cinquanta e i sessant’anni. Secondo le prime ricostruzioni degli operatori sanitari, il cadavere presentava una forte emorragia al volto e ampie lacerazioni lungo la schiena, probabilmente anche una vistosa ferita alla testa.

Considerando l’orario tardivo, una delle possibili ipotesi è che l’uomo sia caduto tra gli scogli affilati, una sorta di barriera protettiva per la Grotta, escludendo quindi il suicidio come causa probabile del decesso.

È possibile che un’onda potente o insolita abbia causato l’impatto mortale che ha interrotto la vita dell’uomo mentre cercava di aggrapparsi alle rocce. Tuttavia, le cause esatte della morte e l’identificazione del cadavere dovranno essere confermate mediante l’autopsia che si svolgerà domani presso l’Istituto di Medicina Legale.

Al momento, l’identità dell’uomo dovrà essere stabilita da un conoscente o un familiare. L’unico fatto certo è che l’uomo aveva trascorso la notte sull’isola prima della tragica morte.

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