Il Dog Out, il locale dove si è verificato l’omicidio del giovane musicista Giovanbattista Cutolo, rimarrà chiuso per un mese. La decisione è stata presa dal questore di Napoli, Maurizio Agricola, dopo una nota redatta dalla squadra mobile e in seguito agli episodi recenti che hanno creato un grave allarme sociale e messo a rischio l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Il proprietario del pub è sotto shock e sta pensando di lasciare Napoli, perché anche loro sono vittime. L’avvocato Angelo Pisani, che li rappresenta, fa appello alle istituzioni affinché rivedano la decisione, sostenendo che anche piazza Municipio e il Comune dovrebbero essere chiusi, così come le navi da crociera.
Nel provvedimento del questore si fa riferimento all’escalation di violenza nella zona dove si trova il Dog Out. Nel marzo dello scorso anno, il pub fu teatro di una brutale rapina con esplosioni di colpi d’arma da fuoco ai danni di due clienti, ai quali furono sottratti due orologi Rolex. Dopo il brutale omicidio di Giovanbattista, è stata presa la decisione di chiudere il locale per un mese, perché rappresenta un pericolo per la sicurezza dei cittadini e crea allarme sociale. Nel provvedimento si sottolinea la necessità di sospendere la licenza del locale per garantire la protezione dei frequentatori del Dog Out. La decisione è stata influenzata anche dalla posizione del pub, situato alla fine di piazza Municipio, dove si concentrano numerosi crocieristi che potrebbero essere vittime di attività criminali violente. Inoltre, la zona è frequentata da giovani in cerca di svago, quindi potrebbe essere luogo di episodi di violenza da parte di individui inclini al crimine.
L’avvocato Pisani afferma che la morte del giovane musicista è il fatto più grave di questa vicenda, ma con questa decisione le istituzioni, anziché garantire giustizia, sicurezza e fiducia nei cittadini, creano sconforto. I titolari del Dog Out sono in regola e sono stati i primi a avvisare la polizia quando è scoppiata la rissa. Hanno fornito i video delle telecamere presenti nel locale. Pisani fa appello al questore, al prefetto e al ministro dell’Interno affinché rivedano la decisione per evitare un ulteriore colpo alla società. Bisognerebbe garantire maggiore sorveglianza e sicurezza fuori dai locali, anziché chiuderli. I titolari del Dog Out chiederanno di costituirsi parte civile nel processo per l’omicidio di Giovanbattista, poiché estranei a quella violenza.