L’appello lanciato dal legale del pub di fronte al quale è avvenuta la tragica morte del giovane musicista Giovanbattista Cutolo, ucciso da un 17enne, è un grido di disperazione e di richiesta di giustizia. Titolare e dipendenti si sentono ingiustamente puniti e temono di dover affrontare il fallimento a causa della chiusura forzata per 30 giorni.

Secondo il legale Angelo Pisani, il pub non è responsabile di quanto accaduto, anzi, hanno immediatamente avvertito le forze dell’ordine. Pertanto, la decisione del questore di chiudere il locale per un mese rischia solo di aggravare la situazione già difficile che si era creata dopo la tragedia. I clienti, infatti, hanno iniziato ad evitare di fermarsi a consumare, mettendo a rischio l’attività economica del pub.

Pisani fa un appello affinché vengano risparmiati questi 30 giorni di chiusura forzata. La situazione è diventata insostenibile per il titolare e i dipendenti che, se non riceveranno aiuto, saranno costretti a chiudere definitivamente il locale e ad abbandonare Napoli.

La richiesta di giustizia è legittima. Non si può punire indiscriminatamente un’intera attività commerciale per un tragico evento che non dipende da loro. È necessario valutare attentamente le responsabilità e prendere provvedimenti adeguati senza danneggiare ulteriormente chi è già in difficoltà.

La morte di Giovanbattista Cutolo è una tragedia che ha sconvolto l’intera città di Napoli. È doveroso fare tutto il possibile per evitare che simili episodi si ripetano in futuro. Ma è altrettanto importante agire in modo equo e giusto, evitando di colpire ingiustamente chi lavora duramente per mantenersi e offrire un servizio alla comunità.

Speriamo che le istituzioni competenti ascoltino l’appello del legale e si facciano portatrici di una decisione che sia equilibrata e che tenga conto delle esigenze di tutti. Solo così si potrà evitare il fallimento del pub e preservare i posti di lavoro dei dipendenti. La giustizia non può essere solo una parola, ma deve tradursi in azioni concrete che tutelino le vittime senza penalizzare gli innocenti.

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