La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha avviato un’indagine sulla morte di una neonata di quarantacinque giorni avvenuta sabato mattina in una palazzina a Santa Maria a Vico, nel Casertano. Al momento dell’incidente, lo scaldabagno era guasto e una manopola non riusciva a regolare l’uscita dell’acqua. Inoltre, è stata trovata una pentola bollente di cui non si sa se sia stata mai utilizzata. La pomata prescritta dal pediatra per ungere il corpo della neonata non è stata ritrovata e i cellulari dei genitori sono stati sequestrati dai carabinieri. Gli inquirenti stanno indagando sulle scottature e sulle ecchimosi riscontrate sul corpo della neonata. Vogliono accertare le responsabilità dei genitori, che potrebbero non aver gestito la situazione in modo adeguato. I genitori hanno dichiarato che la neonata è stata sottoposta a un bagnetto la sera precedente, ma l’acqua troppo bollente le ha causato ustioni mortali. La comunità è stata colpita da questa tragedia, che ha generato un profondo silenzio. Il parroco della chiesa locale ha preferito non commentare la vicenda durante l’omelia domenicale. Il sindaco si è espresso con rispetto e silenzio. Oggi il sindaco si recherà all’obitorio di Caserta per dare l’ultimo saluto alla neonata e incontrare i genitori e i familiari. I genitori, un pizzaiolo di 26 anni di origine brasiliana e una casalinga di 19 anni, hanno raccontato di non essersi accorti della gravità delle condizioni della figlia, ma di aver allevato altri due figli senza problemi. La Procura vuole fare chiarezza sulla vicenda e capire se i genitori hanno commesso degli errori o se si tratta di un caso di fatalità.