Nella giungla della videosorveglianza, individuare una telecamera funzionante può essere un’impresa difficile, anche per i responsabili del Comune di Salerno. Infatti, alcuni impianti non sono registrati sulla rete e altri sono stati dimenticati. Ad esempio, ci sono telecamere posizionate nelle vicinanze delle Usca durante il periodo del Covid o durante importanti manifestazioni, che sono state lasciate inutilizzate. Un esempio lampante è quello di Capitolo San Matteo, che è stato difficile da individuare quando è stato necessario per motivi investigativi.

È quindi difficile conoscere il numero preciso di impianti presenti nel capoluogo: talvolta si possono individuare occhi elettronici sui pali, ma non si sa a chi appartengano. Tuttavia, un dato è certo: il 70% degli impianti censiti non funziona. E molti di questi si trovano nella zona orientale della città, nelle aree a rischio dove sono più frequenti gli episodi di piccola criminalità. Una delle zone che dovrebbe essere più sorvegliata, stando alle informazioni, è quella della litoranea: via Allende e la zona industriale che arriva fino alla rotatoria per l’autostrada. È una zona ad alta velocità, dove spesso si verificano incidenti e dove il fenomeno della prostituzione è diffuso.

Ci sono poi quartieri come Pastena, Torrione, via Irno e il Carmine, dove la situazione non è migliore. Le forze dell’ordine cittadine sono state chiamate due volte a presentare progetti per l’installazione di impianti di videosorveglianza diretta, ma non hanno mai ricevuto alcun sviluppo. La situazione è diversa nel centro cittadino, dove la presenza di diverse zone a traffico limitato ha reso necessario il corretto funzionamento degli impianti. Tuttavia, sul lungomare e nella zona di Santa Teresa, le telecamere funzionanti non riescono a catturare bene le immagini, sia perché sono posizionate male che perché sono coperte dagli alberi.

Le telecamere dovrebbero essere di ultima generazione, in grado di catturare immagini in movimento e focalizzarsi sulle targhe, una funzione utile non solo per le violazioni del codice della strada, ma soprattutto per la ricerca di ladri o delinquenti. Tuttavia, le immagini vengono registrate in modo incompleto o sono sfocate. Le telecamere sono posizionate soprattutto nelle vicinanze delle strade a alta velocità o degli svincoli della tangenziale dell’autostrada.

La gestione della videosorveglianza è di competenza del Comune di Salerno, che dovrebbe avere una visione completa degli impianti presenti in città. Tuttavia, come detto in precedenza, ci sono impianti non censiti e molti non funzionano. Le immagini vengono conservate in memoria per sette giorni, in alcuni casi quindici, come previsto dalla legge, dopodiché vengono sovrascritte e scompaiono definitivamente.

Esiste un sistema di trasmissione delle immagini alle centrali operative delle forze dell’ordine, ma non è diretto. È il server del Comune che trasmette in tempo reale le riprese alle forze dell’ordine, ma queste devono presentare una richiesta ufficiale al Comune per poterle acquisire, con una conseguente perdita di tempo rispetto alle indagini. Per questo motivo, sono stati presentati due progetti all’amministrazione per integrare le telecamere esistenti con altre, la cui posizione doveva essere scelta da coloro che vivono il territorio sotto l’aspetto criminale, nelle aree con maggior incidenza criminale e quelle più isolate, al fine di garantire maggiore sicurezza ai residenti. Purtroppo, questi progetti si sono persi nei meandri della burocrazia amministrativa.

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