Napoli: la violenza che uccide giovani innocenti
Nella vita di ogni città ci sono storie che vorremmo non dover mai sentire, di cui non vorremmo parlare e di cui non vorremmo scrivere. Storie che fanno troppo male. Purtroppo, Napoli è stata teatro di molte di queste storie, in cui giovani innocenti hanno perso la vita a causa di atti di violenza insensata.
Una di queste storie è quella di Giovanbattista Cutolo, conosciuto come Giogio, un promettente musicista di soli 24 anni. Giogio è stato ucciso sotto gli occhi della sua fidanzata, all’alba del 31 agosto scorso, in seguito a una lite per il parcheggio di uno scooter. Un ragazzo di 17 anni, armato di pistola, ha sparato tre colpi, privando Giogio della sua vita e dei suoi sogni.
Giogio era un ragazzo che rappresentava la bellezza di Napoli, il suo talento e la sua serenità. Figlio di un regista teatrale, Giogio suonava il corno nell’Orchestra Scarlatti Camera Young e studiava presso il conservatorio di San Pietro a Majella. Nulla aveva a che fare con la criminalità organizzata, era solo un giovane che amava la musica e che aveva tutto il diritto di vivere la sua vita.
Il suo omicidio è solo uno dei tanti casi simili che si sono verificati a Napoli. Francesco Pio Maimone, 18 anni, è stato ucciso a Mergellina solo qualche mese fa, a causa di una lite scaturita per un paio di scarpe pestate. Maurizio Lutricuso, 24 anni, è stato trucidato da sette colpi di pistola per una sigaretta negata. Michele Coscia è stato sparato al petto durante i Mondiali del 2006, a causa di una rivalità tra famiglie legate alla camorra.
Queste storie non possono passare inosservate. Napoli non può essere un Far West, una città in cui la violenza e la morte regnano sovrane. È necessario che le istituzioni prendano provvedimenti e si facciano sentire. La città ha bisogno di sicurezza, di potersi sentire al sicuro ovunque si vada.
Napoli non è solo criminalità organizzata, è anche bellezza, cultura, poesia, ingegno e creatività. È importante ricordarlo e difendere questa parte di Napoli, che viene oscurata da fatti di violenza come quelli che abbiamo descritto.
È giunto il momento di dire basta. La popolazione napoletana è stanca e disperata. Non possiamo permettere che giovani innocenti perdano la vita in maniera così assurda. È necessario che le istituzioni ascoltino il grido di dolore che si leva dalla città e prendano provvedimenti per garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
Napoli merita di essere conosciuta per la sua bellezza e la sua cultura, non per la violenza che la pervade. È nostro dovere fare tutto il possibile affinché la città possa tornare ad essere un luogo sicuro e accogliente per tutti.