Il decreto Caivano e il contrasto alla criminalità giovanile
Il decreto Caivano, approvato di recente, è stato oggetto di dibattito e discussioni nel panorama politico italiano. La procuratrice per i minori, Maria De Luzenberger, ha espresso il suo giudizio sul provvedimento, sottolineando l’importanza di alcuni punti contenuti in esso. Secondo la procuratrice, era necessario intervenire sotto il profilo normativo per contrastare il senso di impunità che si registra tra i ragazzi, soprattutto quelli che circolano armati. De Luzenberger ha raccontato un episodio in cui un minorenne armato è stato fermato in un posto di blocco, ma è stato restituito ai genitori e successivamente ha commesso un grave crimine. Con il decreto, si stabilisce la possibilità di arrestare i minori che girano armati, non solo quelli in possesso di pistole.
La procuratrice ha anche sottolineato la necessità di intervenire sulle situazioni di maltrattamenti in famiglia, in cui minori violenti si accaniscono contro i propri congiunti. In questi casi, era necessario consentire la valutazione di una richiesta di arresto. Non solo pistole, ma anche coltelli sono diffusi tra i più giovani, motivo per cui la procuratrice ha invocato una sanzione amministrativa per i genitori di chi gira armato di coltello.
Un altro punto del decreto riguarda l’inasprimento delle pene per chi viene trovato in possesso di droga, anche in quantità non ingenti. La procuratrice ha sottolineato che questa misura è aderente alla realtà, poiché la maggior parte dei minori non trasporta grandi quantità di sostanze stupefacenti, ma si presta a fare da corriere.
Il decreto prevede anche la condanna dei genitori che non mandano i figli a scuola. Tuttavia, la procuratrice ha fatto notare che sanzionare i genitori con una multa di soli 30 euro è inutile e controproducente per l’autorevolezza delle istituzioni.
La vicenda degli stupri a Caivano ha messo in luce una realtà allarmante di un’infanzia abbandonata. Nonostante i numerosi casi di dispersione scolastica, le segnalazioni provengono principalmente dalla scuola Morano, che rappresenta un presidio straordinario grazie all’impegno della sua dirigente. Le altre scuole del territorio segnalano poco, forse per paura del contesto o per timore di un ridimensionamento delle proprie strutture.
La procuratrice ha anche fatto presente al ministro dell’Istruzione l’esistenza di una piattaforma che consente di aggiornare in tempo reale i casi di evasione scolastica, grazie alla collaborazione tra l’ufficio scolastico regionale, gli enti locali e la Prefettura. Questo strumento potrebbe essere esportato su scala nazionale.
Infine, la procuratrice ha sottolineato l’importanza dei finanziamenti per Caivano, che saranno utilizzati per le strutture sportive e per creare una rete di assistenti sociali. Oltre all’approccio penale, la prevenzione e la formazione sono fondamentali per la crescita dei giovani cittadini.