La Cosmopol Servizi spa, società che si occupa di vigilanza privata e servizi di guardiania, è stata commissariata a seguito delle accuse di caporalato e di pagare stipendi molto bassi ai dipendenti. La società ha precisato che hanno comunicato volontariamente la cessione del ramo d’azienda all’amministratore giudiziario nominato dalla procura di Milano. Questa operazione era stata avviata tre anni fa e prevedeva il passaggio dei dipendenti da una società all’altra, ma riguarda solo 1500 posizioni lavorative e non 4000 come inizialmente riportato.

Il pubblico ministero Paolo Storari ha stabilito che l’amministratore giudiziario dovrà seguire solo i servizi di portierato e guardiania, garantendo la continuità del lavoro svolto. La società sottolinea che i contratti di lavoro sono stati sottoscritti in presenza delle sigle sindacali e sono uguali a quelli di altre società di vigilanza in Italia, come Mondiapol e Italpol, che si trovano nelle stesse condizioni.

Dopo la comunicazione della cessione del ramo d’azienda, sono state iscritte nel registro degli indagati due persone: il legale rappresentante della Cosmopol, Francesco Perrotti, e Carlo Lettieri, rappresentante della Cosmopol servizi integrati. Entrambi sono accusati di caporalato dalla procura di Milano. Il controllo giudiziario sulla Cosmopol servizi integrati è stato disposto per non vanificare il primo provvedimento giudiziario firmato ad agosto. Il giudice Domenico Santoro ha emesso un nuovo decreto di commissariamento per impedire ulteriori situazioni di sfruttamento lavorativo.

Il fascicolo d’inchiesta è stato aperto dopo la denuncia di una dipendente, seguita da altre dieci testimonianze di dipendenti che hanno confermato le condizioni lavorative pessime e i bassi salari. Secondo le denunce, i lavoratori venivano pagati 5 euro all’ora, per un salario mensile lordo di 950 euro (circa 650 euro netti), una somma ritenuta non proporzionata dagli inquirenti.

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