Nel Parco Verde di Caivano, la camorra torna a sparare. Nella notte sono stati esplosi una ventina di colpi provenienti da due armi diverse. Si tratta di proiettili sparati in aria per intimidire o per marcare il territorio, una pratica conosciuta come “stesa”. Il prete Don Maurizio Patriciello, che si trova sotto scorta, ha denunciato l’accaduto in tempo reale sui social media, definendo la situazione come “una notte di terrore” e sottolineando il pericolo di essere colpiti da un proiettile vagante.

Questa è la terza sparatoria a Caivano dalla visita della premier Giorgia Meloni lo scorso 31 agosto. Poco dopo la sua visita, un’auto parcheggiata in strada è stata colpita da numerosi colpi di arma da fuoco. Secondo Patriciello, questa è una sfida allo Stato da parte della camorra, che cerca di dimostrare di non avere paura nonostante i recenti blitz delle forze dell’ordine e l’attenzione mediatica dopo il caso delle due cuginette abusate da una banda criminale.

Al Parco Verde, le strade sono ancora più silenziose del solito e i pochi passanti evitano di rispondere alle domande dei giornalisti o dichiarano di non aver sentito nulla. Nonostante la presenza evidente di carabinieri e polizia, raid come quelli della scorsa notte sono sempre possibili a causa della loro imprevedibilità. Uno o due malviventi a bordo di scooter possono eludere la sorveglianza e seminare il panico.

Don Patriciello, però, non si rassegna a questa realtà e chiede di difendere il diritto a una vita normale. Il Ministero dell’Interno ha annunciato l’aumento degli organici di polizia, carabinieri e guardia di finanza, e si terrà un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica a cui parteciperà il ministro Matteo Piantedosi. Anche la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, ha espresso vicinanza al prete dopo l’ennesima dimostrazione di arroganza mafiosa.

Il preside dell’IC3 del Parco Verde, Bartolomeo Perna, ritiene che gli spari siano un avvertimento per chi vive nel quartiere, una prova di forza. Tuttavia, è convinto che la camorra perderà contro lo Stato. Nonostante ciò, la popolazione locale si sente ferita ma non sconfitta e la presenza della criminalità deve essere consolidata.

Don Patriciello è sicuro che gli uomini armati torneranno, anche se non si sa quando. Nonostante la notte di terrore, il sacerdote mantiene fiducia nell’impegno delle istituzioni per risolvere i problemi di Caivano, che richiedono un lavoro duro e duraturo. È necessario mettere da parte le polemiche strumentali e lavorare insieme per garantire un futuro ai bambini di questa zona.

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