Il procuratore generale di Avellino ha chiesto di non tenere conto dei motivi di appello nella conferma della sentenza di proscioglimento emessa in primo grado per Luca Cipriano e altri 8 imputati nel caso delle mancanze nelle casse del teatro “Carlo Gesualdo”. Durante la sua discussione, il procuratore generale ha sottolineato l’importanza di confermare la sentenza senza considerare gli appelli presentati. Il processo di appello è stato rinviato al 16 novembre, quando le difese presenteranno le loro argomentazioni.

Il pubblico ministero Teresa Venezia ha presentato appello dopo che il giudice del tribunale di Avellino aveva prosciolto tutti gli imputati. Durante l’udienza preliminare, solo l’ex direttore del teatro, Dario Bavaro, è stato processato e il suo processo è ancora in corso. La responsabile della biglietteria è stata condannata a due anni e otto mesi di reclusione.

I reati contestati sono peculato, abuso d’ufficio e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. L’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Teresa Venezia e ha rivelato una gestione amministrativa personalistica, con assegnazioni e proroghe di servizi per il teatro senza rispettare i principi di rotazione e trasparenza. Inoltre, è emerso un ammanco nelle casse di circa 109mila euro.

Le indagini sono state avviate dopo la denuncia dell’ex sindaco Paolo Foti e dei suoi funzionari nel maggio 2016. Le prime acquisizioni della documentazione hanno portato all’ipotesi di peculato. Secondo la Procura, il consiglio d’amministrazione e il presidente non hanno rimosso il direttore amministrativo Bavaro nonostante le gravi irregolarità e hanno approvato bilanci che non rispecchiavano la situazione reale delle casse dell’istituzione teatrale.

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