La triste storia di Maria e sua madre al Pronto Soccorso del Ruggi d’Aragona

La storia raccontata da LiraTv riguarda Maria, una donna che purtroppo si trova ad affrontare una situazione comune a molte altre persone. Sua madre, 87 anni, è stata ricoverata al Pronto Soccorso del Ruggi d’Aragona a causa di un versamento pleurico. A causa della sua età e di alcuni problemi legati alla schiena e alle vene, si trova da tre giorni su una lettiga, con la luce accesa giorno e notte, senza un comodino, senza un campanello per chiedere aiuto quando ne ha bisogno, senza essere lavata e senza che nessuno si preoccupi di lei.

Maria racconta che non c’è spazio nel reparto di pneumologia e probabilmente nemmeno in altri reparti dell’ospedale. Sarebbe opportuno trasferirla altrove, invece di lasciarla lì a morire emotivamente, trattata come un pacco in attesa di essere spostato. Purtroppo, questa è solo una delle tante storie di familiari che “scompaiono” nelle inaccessibili sale del Pronto Soccorso, impossibilitati ad utilizzare il cellulare, mentre i familiari, preoccupati, aspettano notizie sulla salute dei propri cari.

Una buona sanità dovrebbe garantire anche un’accoglienza adeguata dei pazienti e una comunicazione minima con i loro familiari. Non è accettabile che i pazienti vengano trattati in questo modo, come se non avessero importanza. È necessario che gli ospedali si impegnino a fornire un’assistenza di qualità, che comprenda anche l’ascolto e la cura dei familiari dei pazienti. Nessuno dovrebbe sentirsi abbandonato in un momento di bisogno come questo.

Speriamo che questa storia venga presa seriamente in considerazione e che si faccia qualcosa per migliorare la situazione. I pazienti e i loro familiari meritano rispetto e attenzione da parte del sistema sanitario. È importante che questa vicenda non venga dimenticata e che si lavori per garantire un’assistenza adeguata a tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro età o dalle loro condizioni di salute. La salute è un diritto fondamentale e tutti dovrebbero avere accesso a cure adeguate e umane.

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