Sparatorie nel Parco Verde di Caivano: una sfida al clan
Nel Parco Verde di Caivano, recentemente sotto pressione delle forze dell’ordine, si è verificato un altro episodio di sparatoria. Nella notte, sono stati sparati circa venti colpi provenienti da due diverse armi, un evento che sembra essere una vera e propria sfida.
Don Maurizio Patriciello, il sacerdote che è al centro della situazione e che è sotto scorta, ha denunciato l’incidente in tempo reale sui social media, definendo la notte “di terrore” e la situazione “inconcepibile”. Ha sottolineato quanto sia pericoloso un proiettile vagante in queste circostanze.
Questa è la terza sparatoria a Caivano dall’ultima visita della premier Meloni il 31 agosto. Poco dopo l’incidente, un’auto parcheggiata in strada è stata colpita dai colpi di arma da fuoco. Secondo don Patriciello, queste sparatorie rappresentano una sfida diretta allo Stato da parte dei membri della camorra, che si sentono accerchiati e vogliono dimostrare di non avere paura.
Questi episodi sono una risposta al massiccio blitz delle forze dell’ordine degli ultimi giorni, che ha coinvolto 400 agenti, e all’attenzione crescente sul territorio dopo il caso delle due cuginette abusate.
Attualmente, le strade del Parco Verde sono ancora più deserte del solito e i pochi passanti evitano di rispondere alle domande dei giornalisti o dichiarano di non aver sentito nulla. La presenza di carabinieri e polizia è evidente, ma raid come quello della scorsa notte possono ancora verificarsi a causa della loro improvvisazione e imprevedibilità.
Don Patriciello non si rassegna a questa realtà e insiste sul fatto che Caivano fa parte dell’Italia e dell’Europa, sottolineando che è vergognoso che eventi del genere accadano. Chiede solo che il diritto a una vita normale venga difeso.
Il Ministero dell’Interno ha annunciato ulteriori incrementi nelle forze di polizia, tra cui una maggiore presenza dei carabinieri e della guardia di finanza. Inoltre, verrà istituita una volante che presidierà il Parco Verde 24 ore su 24.
Nel frattempo, i progetti per la riqualificazione del quartiere continuano, con un focus sul recupero del centro sportivo Delphinia, che era diventato una discarica a cielo aperto e dove si presume siano avvenuti gli abusi sulle due bambine. La riapertura è prevista entro la prossima primavera. La presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, ha annunciato una visita imminente a Caivano per esprimere solidarietà dopo l’ennesima dimostrazione di potere mafioso.
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