L’appalto per i lavori di consolidamento del fabbricato del Monte dei Pegni a Capua, al fine di trasformarlo in sede del Conservatorio, è stato oggetto di discussione da parte dei giudici dell’Antimafia. Sebbene non sia possibile affermare con certezza che la gara sia stata completamente trasparente, il fatto che 18 imprese abbiano presentato offerte su 30 invitate potrebbe indicare che il ribasso d’asta sia stato conveniente per il comune e i contribuenti. Tuttavia, va sottolineato che la maggior parte delle imprese che hanno vinto gare d’appalto nella provincia di Caserta negli ultimi mesi provengono dall’agro Aversano, in particolare dai comuni di Casal di Principe, San Cipriano e Casapesenna. Questo territorio è noto per essere stato a lungo controllato dal clan dei Casalesi e molte imprese di costruzioni e opere pubbliche sono state fondate con il supporto della camorra. Queste imprese, grazie al loro legame con la criminalità organizzata, possono offrire ribassi d’asta che le imprese di altri territori non sono in grado di offrire. La gara vinta dalla M&P di Cesare Massaro sas fa parte di questo contesto, essendo l’impresa considerata dagli investigatori come parte della rete di imprese utilizzate da Carmine Schiavone Eliseo, uno degli esponenti di spicco del clan dei Casalesi. Nonostante ciò, è importante sottolineare che l’indagine che coinvolgeva la M&P sas è stata depotenziata e non ha portato a arresti.