Da diversi giorni molti cittadini di Benevento segnalano la presenza di cattivi odori molto fastidiosi in diverse zone della città. Ponte Valentino, Capodimonte, Pacevecchia, il Centro storico e il rione Ferrovia sembrano essere le aree più colpite, soprattutto durante le ore notturne e di prima mattina. Secondo le testimonianze dei residenti, i miasmi sono particolarmente intensi quando la brezza proviene dalla zona Industriale ASI di Ponte Valentino, dove da anni è attivo un impianto per il trattamento di liquami provenienti da varie zone della Campania.
Anche lungo il fiume Calore, dalla confluenza del Tammaro alla piana di Pantano, si avvertono cattivi odori persistenti, soprattutto durante le ore serali. Nonostante le numerose segnalazioni alle diverse autorità competenti, finora nessuno è riuscito a spiegare la causa e la provenienza di queste fastidiose esalazioni. Sorge quindi il dubbio che siano causate da stabilimenti industriali che operano di notte o che provengano dal fiume, il quale ha recentemente ricevuto l’acqua limacciosa della Diga di Campolattaro, svuotata per motivi ancora sconosciuti.
Il Comune di Benevento, il Consorzio ASI, l’Arpac e la ASL finora non hanno fornito alcuna spiegazione in merito. Domani, dopo sei giorni dalle prime segnalazioni, si terrà una riunione tra le autorità competenti, ma cosa è stato fatto finora? È possibile che in questa città non vengano effettuati controlli costanti ed efficaci a tutela della salute pubblica e dell’ambiente, intervenendo solo a seguito delle proteste dei cittadini, quando il danno è già stato causato?
È fondamentale che vengano adottate misure immediate per individuare la causa di questi cattivi odori e porvi rimedio. La salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente devono essere le priorità assolute delle istituzioni competenti. Sono necessari controlli costanti e una maggiore trasparenza da parte delle autorità, affinché i cittadini possano vivere in un ambiente salubre e privo di fastidi olfattivi. Non possiamo permettere che la situazione si protragga ulteriormente senza trovare una soluzione adeguata.