Le indagini sulle truffe sui bonus edilizi continuano ad Avellino, e hanno portato ad un importante sviluppo. La Guardia di Finanza ha effettuato un primo sequestro di crediti fittizi, che rappresenta solo una prima fase di un’indagine molto più complessa. Il colonnello Salvatore Minale ha affermato che Avellino è particolarmente interessata a questo fenomeno e che l’attenzione delle forze dell’ordine, della Procura e dell’Agenzia delle Entrate ha consentito di ottenere risultati importanti grazie alla collaborazione tra le istituzioni. Le indagini sono partite da un prestanome noto nella provincia di Avellino, ricostruendo il giro di richieste inviate all’Agenzia delle Entrate per ottenere i bonus edilizi. È emerso che la maggior parte dei richiedenti non aveva i requisiti necessari e molti di loro erano anche beneficiari del Reddito di Cittadinanza o avevano precedenti per truffa. Inoltre, le fatture utilizzate per giustificare i lavori erano tutte false e provenivano da una società senza sede legale e amministrativa. Grazie alle prove raccolte, è stata presentata una richiesta di sequestro dei crediti, che fortunatamente è stata bloccata prima che venissero monetizzati. Le indagini sono ancora in corso per individuare i responsabili di queste frodi e recuperare i soldi a Novara, dove sono stati trasferiti. È evidente che dietro i prestanomi ci sono persone che cercano di emulare i colletti bianchi e che conoscono perfettamente le norme. Non è facile fornire una stima a livello nazionale, ma finora sono state condotte tre importanti indagini, con un sequestro record di oltre 1 miliardo e 700 milioni di crediti falsi e un altro di 5 milioni di euro che coinvolgeva una figura di spicco ad Avellino. Con quest’ultimo sequestro, si dovrebbe arrivare a un totale di 20-25 milioni di euro sequestrati, un dato allarmante considerando che solo nella provincia di Avellino sono stati sequestrati oltre 1 miliardo e 800 milioni di crediti falsi.