San Pietro a Patierno è in lutto per la morte di Alessia Neboso, una giovane di 21 anni deceduta a seguito di un intervento chirurgico per l’aumento del seno. Questa notizia ha gettato nello sconforto e nella disperazione il quartiere in cui la ragazza era nata e cresciuta, prima di trasferirsi in Francia con il suo fidanzato.

Ieri è stata una terribile scoperta per coloro che l’hanno vista crescere tra le strade del quartiere, dove tornava ogni volta per riabbracciare la sua famiglia, gli amici e i vicini di casa. Lungo la via Nuova del Tempio, si trova l’unico negozio chiuso, “Il Tempio di Bacco”, un’enoteca gestita dagli zii di Mario Lucchesi, il fidanzato di Alessia. Con lui aveva deciso di trasferirsi a Cannes, dove viveva il padre del ragazzo. Tuttavia, la giovane estetista di San Pietro a Patierno non aveva mai abbandonato definitivamente il quartiere in cui era nata e dove si trovavano le sue radici.

Da ieri, la serranda del negozio della famiglia Lucchesi è abbassata e sopra c’è un cartello con la scritta “Chiuso per lutto”. È un lutto che coinvolge l’intera comunità per la tragica fine di una ragazza di soli 21 anni, che stava iniziando a vivere con i suoi sogni e desideri. Innanzitutto, desiderava diventare ancora più bella, con una taglia in più che avrebbe reso il suo seno forse più prosperoso. Una giovane donna dai lunghi capelli scuri, le cui foto sono ora solo un lontano ricordo per coloro che l’hanno vista crescere nel cortile del palazzo in cui viveva.

Al civico 108 di via Francesco Agello, gli abitanti del condominio ricordano il suo altruismo, la sua dolcezza e la sua allegria. Come Adele, 57 anni, e Francesca, 65 anni, che sedute su una panca di vimini nel cortile versano lacrime. “Non è possibile, non ci crediamo ancora”, ripetono singhiozzando. “Solo pochi giorni fa l’abbiamo sentita su WhatsApp e diceva che non vedeva l’ora di tornare a casa, anche se aveva avuto la febbre dopo l’operazione”. Proprio una settimana fa, erano state le due donne che l’avevano vista crescere a cercare di dissuaderla dall’idea di sottoporsi all’intervento. “Ci aveva detto che il medico che l’avrebbe operata aveva perso la madre”, ricorda Francesca, “e si rammaricava per i tempi che si sarebbero allungati. Le abbiamo detto che quello era un segno, un presagio. Ma non ci ha ascoltato, era decisa”. Poi è arrivato il giorno dell’intervento, dopo il quale la situazione è precipitata. “L’aspettavamo per il fine settimana”, ricordano ancora le due vicine, “perché domenica prossima avrebbe dovuto partecipare al battesimo della nipotina, la figlia della sorella che portava lo stesso nome. Non stava nei panni per la gioia e ora non potrà più stringere quella bimba tra le braccia”.

Francesca e Adele ricordano ad alta voce i bei momenti trascorsi con Alessia: “L’abbiamo vista nascere, poi crescere e diventare una brava estetista. Era la nostra estetista, anche quando si era trasferita all’estero. Ma non si dimenticava di noi”, dice Francesca, “e ogni volta che tornava era un tripudio di gioia. La sua voce si sentiva dalla strada. Ora quella voce dolce e allegra non la sentiremo più”.

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