Napoli: Ferito studente di 15 anni, il padre chiede fine alla violenza

“Abbiamo perso tutti, la morte di Giogiò non ha insegnato nulla. La Napoli perbene deve farsi sentire. È il momento di dire basta con la violenza, basta ragazzi con le armi. Non se ne può più”. Queste sono le parole piene di amarezza del padre dello studente di 15 anni ferito con un oggetto appuntito mentre era a scuola, all’istituto tecnico “Marie Curie” di Ponticelli, da un compagno di classe.

L’uomo, educatore impegnato nel sociale, parla con i giornalisti alcune ore dopo l’accaduto. “Fortunatamente mio figlio sta bene, la ferita non è profonda”, spiega. E sottolinea: “Non c’è stata alcuna lite, né un diverbio. Mio figlio è un ragazzo dal carattere mite. È stato colpito, aggredito, senza aver fatto nulla. Ma per rispetto ai familiari dell’altro ragazzo, non voglio aggiungere altro. Dico solo che è ora di smetterla con questi social aggressivi e con toni minacciosi. Veniamo da quindici giorni trascorsi a parlare della morte di Giogiò e non abbiamo capito niente. Abbiamo perso tutti, tutti”, ripete.

L’episodio è avvenuto intorno alle 11.30, durante l’ora di educazione fisica. La vittima è stata colpita da dietro all’anca e a una gamba con una lama o un ferro acuminato. Subito ha cominciato a perdere sangue. In un primo momento ha sostenuto di essere caduto, poi alle domande della preside, Valeria Pirone, ha confermato di essere stato ferito, senza però essere in grado di indicare il responsabile.

La preside ha chiamato il 118 e la polizia. Quindi è entrata in classe e ha invitato i ragazzi a fare chiarezza, sollecitando l’autore a farsi avanti. “Ho fatto capire loro che non ci si poteva girare dall’altra parte”, racconta la dirigente. Poco dopo, l’aggressore, 16 anni, ha ammesso il fatto, ma ha provato a ridimensionare sensibilmente l’accaduto, sostenendo di aver lanciato un oggetto quasi per gioco, senza alcuna intenzione di fare del male.

È stato denunciato per lesioni e sospeso dal consiglio di classe. Ora bisognerà accertare se già in passato il 16enne avesse preso di mira la vittima, studente modello, con atti di bullismo. Sparito nel nulla invece l’oggetto utilizzato per colpire. Il padre dell’indagato lavora come operaio e, dopo essere stato avvisato, si è precipitato a scuola con ancora la tuta da lavoro addosso.

Il quindicenne ferito è stato condotto al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare, dove i sanitari lo hanno medicato per una ferita alla coscia suturata con tre punti. È già tornato a casa e guarirà in dieci giorni. “È accaduto qualcosa di molto grave. Adesso la giustizia farà il suo corso, noi come scuola siamo intervenuti immediatamente, chiamando tempestivamente i soccorsi, avvisando la polizia e interagendo con la classe in modo da convincere gli studenti a non chiudersi nel silenzio”, commenta la preside Pirone, in prima linea per la legalità nella zona orientale già da quando dirigeva l’istituto comprensivo “Vittorino da Feltre” davanti al quale, nel 2019, fu anche commesso un omicidio di camorra.

E aggiunge: “Il responsabile è stato sospeso in via cautelativa, anche a tutela della comunità. Ho contattato personalmente l’associazione “Figli in famiglia” di Carmela Manco per chiedere la disponibilità ad accogliere il ragazzo in uno dei loro progetti, affinché possa iniziare un’attività di riabilitazione. Al tempo stesso, ci prenderemo cura della vittima. Ho chiesto all’assessora regionale Lucia Fortini di aiutarci a fornire supporto psicologico al ragazzo dopo il trauma subito”.

Anche l’assessora comunale all’Istruzione, Maura Striano, ha contattato la preside “che è a capo di un istituto che fa tantissimo in un territorio complicato. L’ho sentita e la incontrerò nei prossimi giorni per condividere una progettualità che accompagnerà docenti e studenti in un percorso di prevenzione e di educazione. La violenza a scuola è l’estrema deriva di una tendenza che, come amministrazione, ci indigna e dobbiamo assolutamente fermare con azioni ed interventi concreti”, conclude Striano. La preside Pirone prova a pensare positivo: “Pur in un momento difficile, la comunità scolastica ha retto. Non è tutto perso, si può ancora provare a costruire qualcosa”.

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