La stazione Museo della Linea 1 della metropolitana di Napoli è diventata un luogo di degrado e incuria. Ciò che doveva essere il centro nevralgico del trasporto per i turisti e i napoletani è diventato un luogo inavvicinabile, sporco e privo di controlli, infestato dai teppisti. Quando venne inaugurata, la stazione era considerata il fiore all’occhiello della linea, con teche che mostravano la storia dei ritrovamenti archeologici durante gli scavi della metropolitana, un atrio con la riproduzione dell’Ercole Farnese e opere fotografiche e installazioni di artisti contemporanei. Oggi, il collegamento con il Museo Archeologico è chiuso da anni, le teche sono prigioniere, la riproduzione dell’Ercole è ricoperta di polvere e smog, testimonianza della totale assenza di pulizia. Lungo i corridoi, le opere esposte sono state vandalizzate dai writers, con scritte e pittura spray. Abbiamo calcolato il valore delle opere danneggiate, che ammonta a 75.368,36 euro. La cura dei luoghi è praticamente inesistente. Ci sono danni alle strutture, gradini rovinati, mancanza di illuminazione e ragnatele ovunque. Inoltre, ci sono angoli non coperti dalla videosorveglianza che vengono utilizzati come bagni improvvisati da persone disperate, soprattutto di sera. Le scale di emergenza, non sorvegliate e poco frequentate, sono il luogo in cui si concentra maggiormente il degrado. Recentemente sono state chiuse a causa di un allarme igienico lanciato dagli stessi agenti di stazione. Non ci sono più pozzanghere di urine e feci, ma l’odore nauseabondo persiste. Il sindacato Usb ha lanciato l’allarme sulla situazione delle scale e sulla scarsa sicurezza del percorso di emergenza. La stazione Museo non è un buon biglietto da visita per la città e per l’Anm che la gestisce. È necessario fare attenzione a dove si mettono i piedi, poiché i pavimenti e le pareti sono ricoperti di feci e urine e alcuni scalini sono pericolosamente rovinati. Questa situazione di incuria restituisce un’immagine di Napoli completamente degradata.

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